Adriana Longoni
Ambiente senza Frontiere: Sfollati e profughi ambientali
Gli effetti dei cambiamenti climatici, ormai si sa, sono molteplici e fanno prevedere un futuro carico di sconvolgimenti per il nostro Pianeta se non si adottano con urgenza le misure adeguate per ridurre il surriscaldamento globale.
Europa: nuove misure per la gestione dei flussi migratori
In risposta ad una richiesta degli Stati membri, formulata in occasione del Vertice di Malta del 3 febbraio scorso sulla necessità di un riesame della politica di rimpatrio dell’UE, la Commissione Europea ha presentato con puntualità un nuovo piano d’azione in materia.
Albania e Bosnia Erzegovina alle porte d’Europa
Il nostro sguardo di cittadini è da tempo concentrato e inquieto sulla salute e sul futuro di questo nostra Unione Europea. Attraversata da molteplici sfide che vanno dall’accoglienza dei migranti e richiedenti asilo al Brexit, da un’infinita crisi economica alla disoccupazione, dai crescenti nazionalismi e populismi alla disaffezione per un progetto di casa comune, l’Unione Europea vive infatti una delle sue crisi peggiori da settant’anni a questa parte, tanto che sembra addirittura in pericolo la sua stessa sopravvivenza
I diritti dell’uomo sempre più in pericolo nel mondo
Ogni anno Amnesty International pubblica un rapporto sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Il rapporto 2016/2017 è stato presentato il 22 febbraio scorso...
Nubi minacciose sulla Palestina
Benjamin Netanyahu aspettava con ansia l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Dopo otto anni di rapporti a dir poco freddi con l’amministrazione Obama,...
Ambiente senza Frontiere: Cambiamenti climatici e conflitti – La retromarcia di Donald Trump sul...
Gli effetti dei cambiamenti climatici, ormai si sa, sono molteplici e fanno prevedere un futuro carico di sconvolgimenti per il nostro Pianeta se non si adottano con urgenza le misure adeguate per ridurre il surriscaldamento globale.
L’Iran di Trump
Tanti i punti interrogativi sulla politica estera del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che continuano a rimanere in sospeso e a creare inquietudini e incertezze sul futuro. Uno di questi è il rapporto a dir poco conflittuale che si sta di nuovo instaurando fra gli Stati Uniti e l’Iran, un rapporto timidamente ricostruito in seguito all’accordo sul nucleare del luglio 2015 dopo trentasette anni di interruzione dei rapporti diplomatici.
Non tacciono le armi nell’Est dell’Ucraina
Tutta concentrata sulle guerre che continuano o sui bagliori di pace che, con speranza, appaiono in Medio Oriente, l’attualità ha lasciato nell’ombra un conflitto sempre in corso ai confini orientali dell’Unione Europea. Si tratta dell’Ucraina e dei combattimenti che si svolgono nel Donbass, nella parte orientale del Paese, fra l’esercito ucraino e i ribelli separatisti prorussi.
Dal Vertice di Astana segnali di una fragile pace per la Siria
Una fragilissima tregua su Aleppo sembra alimentare le speranze di un cessate il fuoco generalizzato sull’insieme della Siria. E’ in ogni caso l’obiettivo principale che Russia, Turchia e Iran, principali organizzatori della Conferenza di Astana, in Kazakhstan, si sono dati per portare al tavolo dei colloqui di pace i gruppi ribelli e il regime di Bachar al Assad. Il rispetto di un cessate il fuoco è infatti indispensabile per poter affrontare gli altri due obiettivi immediati: il trasporto e la consegna degli aiuti alimentari ai civili e la liberazione dei prigionieri.
Parlare di pace in Medio Oriente
L’attività diplomatica di questi ultimi giorni ha messo in evidenza quanto le ipotetiche prospettive di pace nei teatri di guerra mediorientali dividano la comunità internazionale e quanto siano cambiati i profili e i ruoli dei principali attori coinvolti.
Ambiente senza Frontiere: Cop 22, Cop 23 – Da Parigi a Marrakech, da Marrakech...
Dopo l’accordo di Parigi del dicembre 2015 (Cop 21) sui cambiamenti climatici, i responsabili politici della Terra si danno appuntamento ogni anno per definire...
Libia sempre più divisa e instabile
La riapertura, in questi giorni, dell’Ambasciata italiana a Tripoli, offre l’occasione di riportare sotto i riflettori la complicata situazione in Libia, Paese scosso, da...
La Turchia nell’occhio del ciclone
Mai come nello scorso anno la Turchia è stata così fortemente colpita da gravi turbolenze politiche interne e da atti terroristici a catena, gli ultimi dei quali hanno insanguinato la notte di Capodanno in una discoteca di Istanbul e il tribunale di Izmir. Il numero delle vittime è impressionante: secondo alcune stime, negli ultimi due anni, sarebbero circa 560 le persone uccise in circa quaranta attentati.
L’anno che verrà e le tante sfide per la pace
Non è cosa semplice fare previsioni per l’anno che verrà, vista la turbolenta situazione internazionale, in particolare alle frontiere dell’Europa, insanguinate ancora a Capodanno dall’attentato di Istanbul.
E nemmeno il 2016 ha portato la pace.
Anche il 2016 è agli sgoccioli e, purtroppo, termina nel sangue: l’attentato terroristico di Berlino che ha fatto 12 morti e una cinquantina di feriti e l’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara. Due avvenimenti che si inseriscono nella cupa attualità dei nostri tempi da un po’ di anni a questa parte, un’attualità già conosciuta e vissuta, ripetuta nel 2016 e fatta di guerre, di terrorismo, di instabilità, di migrazioni dolorose, di fallimenti diplomatici, di nuove e pericolose ideologie politiche e religiose.
Si può ancora immaginare una pace fra Israele e Palestina?
Nelle infinite tragedie che scuotono il Medio Oriente, passa purtroppo quasi sotto silenzio l’allarmante attualità dei rapporti fra Israele e Palestina, attualità che sembra compromettere definitivamente qualsiasi prospettiva non solo di pace, ma anche per la costituzione di due Stati chiamati a convivere rispettosamente su una terra condivisa.
Non si ferma il massacro ad Aleppo
Mentre continuavano ad infuriare ormai da giorni i bombardamenti su Aleppo est, lunedì 5 dicembre Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU, hanno bloccato, con il loro diritto di veto, una risoluzione che prevedeva una tregua di sette giorni. Un no chiaro e tondo ad una sospensione dei bombardamenti e alla garanzia di tutte le parti di un’immediata cessazione delle ostilità su quella parte orientale della città, occupata quattro anni fa dai ribelli e ormai quasi riconquistata dalle forze del regime di Bachar al Assad, sostenute dalla Russia e dall’Iran.
Il dialogo fra le sponde del Mediterraneo e la speranza tunisina
Con l’apertura a Roma del secondo Forum internazionale sul dialogo mediterraneo, si riaccendono per alcuni giorni i riflettori sulle speranze e sui tentativi umani, culturali, religiosi, sociali ed economici di riportare pace e stabilità in una regione attraversata da molteplici crisi e guerre.
Tutti gli interrogativi della futura politica americana in Medio Oriente
Benché ancora sotto choc per la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali statunitensi dell’8 novembre scorso, è necessario ora interpretare e, se possibile, prevedere,...
Le libertà negate in Turchia
Reporter senza frontiere (RSF) pubblica ogni anno, verso aprile, un rapporto in cui misura la Libertà di stampa nel mondo e classifica 180 Paesi secondo alcuni criteri ben definiti: il pluralismo dei mezzi di informazione, l’indipendenza, il rispetto per la sicurezza e la libertà dei giornalisti e il contesto legislativo, istituzionale e infrastrutturale nel quale operano i mezzi di informazione. Quando la situazione in un determinato Paese diventa particolarmente critica, RSF aggiorna la relativa scheda e richiama l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sui pericoli che corre la libertà d’espressione, e con essa la democrazia, in quel determinato Paese.