Franco Chittolina
Europa alla “Battaglia dell’Atlantico”
Davvero non sembra esserci due senza tre. Adesso la speranza è che la terza volta della “battaglia dell’Atlantico” non assomigli alle prime due quando, nella Prima e poi nella Seconda guerra mondiale, in quello spazio si giocarono le sorti dell’Europa e il suo “suicidio” dal quale il nostro continente cominciò, solo in parte, a riemergere negli anni ’50 del secolo scorso.
Finalmente Brexit
Nove mesi dopo il referendum britannico del giugno scorso, il tempo di una normale gravidanza, e finalmente Brexit è venuto alla luce. Attesa da molti, temuto da tanti, forse più dagli isolani britannici che dai continentali, la procedura di secessione del Regno Unito dall’Unione Europea entra adesso in una lunga e difficile fase negoziale dagli esiti imprevedibili.
Dichiarazione di Roma. E dopo?
La “Dichiarazione di Roma”, sottoscritta all’unanimità dai Ventisette Capi di Stato e di governo dell’UE, il 25 marzo 2017, non è la prima nella...
Sessant’anni fa la Comunità economica europea
Il Trattato firmato il 25 marzo 1957 in Campidoglio dava avvio a una Comunità europea che nei suoi sessant’anni di vita avrebbe conosciuto sorprendenti...
Un incoraggiamento all’Unione Europea dall’Olanda
L’Olanda è un piccolo-grande Paese icia’Europa. Piccolo per le sue dimensioni demografiche che non raggiungono 17 milioni di abitanti e piccolo per le dimensioni...
Un augurio di primavera per l’Unione Europea
Ancora non accenna a finire l’inverno che sta attraversando l’Unione Europea, anche se un po’ ovunque cominciano a fiorire parole di speranza e voglia di rilanciare lo straordinario progetto di unificazione continentale avviato all’inizio degli anni ’50 e oggi messo a dura prova da movimenti populisti ed euroscettici all’interno dei 28 Paesi UE e minacciato dall’esterno dall’irruzione sulla scena mondiale del nuovo Presidente USA.
“Parole fra continenti”: fra speranze ed inquietudini
Questo fine settimana si terrà la XVI edizione di “Parole fra continenti”, un’iniziativa che torna puntuale ogni anno in questo periodo, quasi ad annunciare...
La spada di Damocle di Bruxelles sui conti italiani
Puntuale come le tasse, è tornato in questi giorni il tormentone dei richiami di Bruxelles sui precari conti pubblici italiani. Non proprio una sorpresa, anzi una vicenda antica che ci portiamo dietro da vent’anni, da quando l’Italia ha apposto la sua firma nel 1997 in calce a quel “Patto di stabilità” che da allora ci segue passo a passo.
NATO: un’alleanza da ripensare
Compirà settant’anni nel 2019, non sembra vicina alla pensione ma un tagliando di revisione è nell’aria, difficile dire se per rafforzarla o per ridurne la capacità operativa in Europa. E’ la NATO (Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico), creata nel 1949 su iniziativa degli Stati Uniti e oggi bersaglio di pesanti critiche proprio da parte del Presidente USA, Donald Trump, che l’ha giudicata “obsoleta”.
La partita in corso nell’UE. E nel mondo
Il fischio di inizio partita era venuto da Brexit, senza che l’Unione Europea mostrasse fretta di scendere in campo. Adesso che quel fischio è stato ripetuto, non senza arroganza, da Donald Trump l’UE finalmente si muove e i primi giocatori europei cominciano a toccare palla.
Trump, un trampolino per l’Europa
L’Unione Europea sembrava in coma ancora fino a pochi giorni fa, né sembravano segni di risveglio politicamente significativi i reiterati richiami al rigore nelle finanze pubbliche, come appariva la richiesta di Bruxelles all’Italia di una manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro.
La storia a ritroso
“Il futuro alle spalle” è il titolo di una raccolta di saggi della filosofa Hannah Arendt. Un titolo appena leggermente diverso – “Un grande futuro dietro alle spalle” – da quello di un’intrigante autobiografia di Vittorio Gassman, grande “Mattatore” sulle scene teatrali. Sarebbe interessante oggi riprendere il tema, e applicarlo al mondo e all’Europa, coniugando su passato e futuro le lezioni serie della filosofia con la forza comica della commedia, se non della farsa.
Trump: l’America e il mondo a una svolta
Non è azzardato prevedere che l’insediamento alla Presidenza USA di Donald Trump segni una fase di rottura nella politica del suo Paese e che qualcosa di analogo possa avvenire per il resto del mondo e per l’Europa.
Cambio alla guida del Parlamento europeo
Tajani è il nuovo presidente.
Succedeva ogni due anni e mezzo, questa volta il turno di presidenza al Parlamento europeo si conclude dopo cinque anni...
Unione Europea tra Brexit e Trump
Sarà un anno ricco di sorprese per l’UE quello appena cominciato.
Non ci saranno solo quelle, non troppo allegre, delle consultazioni elettorali in Olanda, Francia e Germania.
Ancora un anno di attesa per l’UE nel 2017?
Per chi fosse superstizioso almeno una cosa è rassicurante: il 2017 non è un anno bisestile, come quello appena terminato. Potrebbe valere anche per l’Europa, ma è l’unica fragile rassicurazione che si può dare per l’anno che viene. Tutto il resto appartiene al registro dei miracoli, che possono però capitare quando meno te li aspetti. Speriamo.
2016: ancora tempi duri per l’Unione Europea
Tutto si potrà dire di questo 2016 meno che sia stato per l’Unione Europea un anno sereno e ricco di speranze. E non consola che qualcosa di simile si debba dire del resto del mondo o, peggio, della vicina regione mediorientale.
Rapporto Censis: l’Italia del 2016
Puntuale ormai da mezzo secolo, anche quest’anno a dicembre, è arrivato il Rapporto del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) sulla situazione sociale dell’Italia.
Consiglio europeo di fine anno o di fine Unione?
Passano i mesi, passano gli anni e di questo passo la fine della più straordinaria avventura politica del secolo scorso, quella del “miracolo” del processo di integrazione europea avviato all’inizio degli anni ’50, rischia il tramonto.
L’Italia che arranca in Europa
Non passa giorno che fonti istituzionali e non inchiodino l’Italia in classifiche dove raramente il nostro Paese occupa le prime posizioni, più spesso lo si vede galleggiare in coda al fondo dei confronti europei, quando non di quelli mondiali.
Per quello che queste classifiche possono valere non è tuttavia inutile coglierne i messaggi, anche perché se non altro traducono la percezione che in Europa e nel mondo si ha dell’Italia.