Franco Chittolina
Unione Europea con vista su Trump e Draghi
Tre eventi importanti, anche se di diversa rilevanza politica, si sono susseguiti nella settimana scorsa: martedì 5 novembre, il clamoroso esito elettorale americano, giovedì e venerdì due Vertici europei, il primo con i leader di una quarantina di Paesi dell’Europa “geografica” e l’altro con i Capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, mentre a Pechino Sergio Mattarella incontrava Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese.
Unione Europea all’appuntamento con le elezioni americane
Non si può dire che le elezioni presidenziali americane non fossero attese con ansia da tempo, resta da capire come l’Unione Europea vi si sia preparata e in quali condizioni sia giunta a questo appuntamento.
Unione Europea dopo il voto USA. E adesso?
Il risultato del voto presidenziale americano sembra cogliere incredibilmente di sorpresa l’Unione Europea, che pure Donald Trump avrebbe dovuto imparare a conoscerlo fin dalla sua prima presidenza dal 2017 al 2021, così come dovrebbe aver capito fin dai tempi ormai lontani di Barack Obama che l’Unione Europea era diventata per gli USA un alleato che aveva perso importanza e credito.
Le future competizioni tra Unione Europea e USA
In attesa che prendano forma, da una parte e dall’altra dell’Atlantico, le politiche sviluppate dopo il voto presidenziale americano, qualche orientamento già può venire dallo stato di salute delle due economie occidentali, in competizione tra loro e con le altre potenze mondiali, la Cina in particolare.
L’Europa di domani nelle parole di due protagonisti politici
E’ un luogo comune diffuso, ma anche poco affidabile, quello che considera tutti uguali i discorsi dei politici. Lo smentisce, tra gli altri, il raffronto tra i discorsi tenuti a Roma il 25 ottobre scorso dalla presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola al suo secondo mandato, e quello pronunciato il 21 aprile 1954 a Parigi, da Alcide De Gasperi, allora Segretario della Democrazia cristiana, dopo essere stato a diverse riprese presidente del Consiglio italiano.
Un’altra Europa è possibile. Ma quale?
Per molti anni confortava la speranza che “un altro mondo è possibile”, poi sono arrivate le guerre, l’inarrestabile crisi climatica, l’aumento delle diseguaglianze, il dramma dei flussi migratori e abbiamo ripiegato sulla convinzione che, almeno, “un’altra Europa è possibile”. Adesso il momento è venuto di interrogarci se anche da questo fronte stia diventando probabile una ritirata, “strategica” o “tattica” che sia.
Sui migranti, Unione Europea “indietro tutta”?
La barca UE non sta navigando in buone acque, tanto sul versante economico e finanziario e ancor meno su quello geopolitico, alle prese con...
Le “piccole patrie” del diritto e del rovescio nell’Unione Europea
La vicenda dei trasferimenti dei primi migranti in Albania da parte del governo italiano ha sollevato tensioni politiche ed istituzionali in Italia, ma ha...
Se anche l’Unione Europea diventa un campo di battaglia
Di regola le sedute parlamentari non riscuotono particolare interesse per i cittadini-elettori i quali, una volta designati i loro rappresentanti col voto, aspettano il prossimo turno elettorale per tornare a prestare attenzione ai loro Parlamenti. Non è una buona notizia per la salute della democrazia, al punto che si finisce per apprezzare anche episodi inattesi che contribuiscono a ridare fiato al dibattito politico.
A che punto è la notte della difesa europea?
Un primo progetto di difesa comune europea sembrava albeggiare a cavallo degli anni ‘50 del secolo scorso, in particolare tra i sei Paesi fondatori...
La “coperta corta” dei bilanci pubblici nell’UE
Tempo di bilanci pubblici, tempi di tensioni ovunque, nell’Unione Europea e nei suoi Paesi membri.
Ottobre metterà duramente alla prova quanti dovranno far quadrare i...
In ricordo di Emilio Gabaglio
Un altro amico importante se ne è andato, per APICE e per me.
Per APICE di cui Emilio seguiva con curiosità ed interesse le attività sulla politica internazionale ed europea, temi per i quali aveva una straordinaria passione e competenza, non solo sul versante sindacale. Non mancava di commentare le prese di posizione di APICE, che condivideva anche se con qualche invito ad avere più speranza nel futuro del mondo.
Le attese dei cittadini europei e le risposte che mancano
Con quello che capita nel mondo e le guerre che crescono di intensità, senza prospettive di pace e sicurezza, non stupisce che il morale...
Austria, vicina all’Italia e lontana da Bruxelles
In Austria, il partito di estrema destra FPO ha vinto le elezioni affermandosi come prima forza politica con il 29% dei consensi.
Chi vuole un’Unione Europea “sempre più stretta”?
Quando si scrive un Trattato importante come quello di Lisbona, attualmente in vigore per l’Unione Europea, bisogna fare molta attenzione alle parole che si...
Se il motore franco-tedesco è in panne nell’UE
Tempi duri per il motore franco-tedesco nell’Unione Europea e, di conseguenza, tempi difficili per l’UE. Storicamente il protagonismo franco-tedesco si è manifestato nella costruzione...
Chi governerà l’UE nella legislatura 2024-2029
È ancora presto per avere le idee chiare su chi governerà effettivamente l’Unione Europea nel corso della nuova legislatura 2024-2029 appena aperta, perché le variabili aperte sono ancora molte.
Urge rafforzare le fondamenta comunitarie dell’UE
Quando all’indomani della seconda guerra mondiale i Padri fondatori delle prime Comunità europee, diventate Unione Europea nel 1992, misero mano al cantiere della straordinaria avventura del processo di integrazione europea sapevano di intraprendere una strada in salita, ma speravano che il traguardo di una comunità politica sarebbe progressivamente stato raggiunto nel tempo, contribuendo alla riunificazione di un continente andato in frantumi con la guerra.
Settembre, è ora di fare i conti con l’Unione Europea
Nel caso dell’Italia la prospettiva pluriennale si riferisce in particolare alla riduzione del debito pubblico, ormai sulla soglia dei 3000 miliardi di euro con un costo annuale per gli interessi di circa 80 miliardi, risorse regolarmente sottratte alle politiche pubbliche italiane. In questo quadro i vincoli che pesano sulle finanze pubbliche italiane sono pesanti e riducono di molto i margini di manovra per il governo, consentendogli solo due vie di uscita possibili: intervenire sulla fiscalità con una lotta seria all’evasione e con la riduzione di favori a clientele varie e il contenimento della spesa pubblica drogata dalle molte bandierine della maggioranza. Una terza via, evocata sottovoce, potrebbe essere quella di intervenire sugli extra-profitti delle banche, ma è terreno minato.
Tre appelli italiani per mettere al sicuro l’Unione Europea
Tre voci italiane importanti si sono levate in questi ultimi tempi per venire in soccorso a un’Unione Europea in affanno, all’apertura della nuova legislatura comunitaria 2024-2029. Non è la prima volta che lo fanno, colpisce che questa volta i loro appelli convergano in un breve spazio di tempo e su temi collegati e non esitino a farlo con i toni severi della verità, quasi una forma di contro-informazione rispetto ad altre voci che ingannano o seminano confusione sulla vita dell’Unione Europea.