Forti differenze di PIL pro capite tra i Paesi dell’UE

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Uno studio pubblicato dall’Ufficio statistico europeo Eurostat evidenzia le grandi differenze per quanto concerne la distribuzione della ricchezza nell’UE: si va da un minimo del 37% a un massimo del 280% della media europea del PIL pro capite, con uno scarto di circa sette volte tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri.
In Lussemburgo, lo Stato membro dell’UE più ricco anche per il contributo dei numerosi lavoratori transfrontalieri, il valore del PIL misurato in parità   di potere d’acquisto è oltre due volte e mezzo superiore alla media europea. L’Irlanda registra un valore medio di PIL pro capite superiore alla media dell’UE di circa il 50%, mentre Paesi quali Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Belgio superano la media europea del 20-30%. Con livelli di PIL pro capite inferiori a questi Paesi ma comunque superiori alla media dell’UE del 10-20% si trovano Regno Unito, Finlandia, Germania e Francia, seguiti da Spagna, Italia e Grecia che invece presentano livelli in piena media europea.
Sul fronte opposto, cioè dei Paesi che presentano livelli di PIL pro capite inferiori alla media dell’UE, registrano uno scarto minimo del 10% circa Cipro e Slovenia, seguiti da Repubblica Ceca, Malta e Portogallo che scendono del 20-25% sotto la media europea. Più difficile la situazione in Estonia, Ungheria e Slovacchia, al 35% in meno della media dell’UE, differenze in negativo rispetto agli altri Stai membri che scendono ulteriormente in Lituania, Lettonia e Polonia con livelli di PIL pro capite del 40-50% inferiori alla media dell’UE, mentre in Romania e Bulgaria il PIL pro capite medio scende addirittura di circa il 60% al di sotto della media comunitaria.
Tra i Paesi candidati e potenziali candidati a far parte dell’UE in futuro, solo la Croazia presenta livelli di PIL pro capite migliori di Bulgaria e Romania, mentre in tutti gli altri Paesi dei Balcani occidentali così come in Turchia il PIL pro capite a parità   di potere d’acquisto è di almeno il 70% inferiore alla media dell’UE.

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