Commissione accusata di dipendenza dalle lobby economiche

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Una coalizione europea, costituita da oltre140 gruppi e organizzazioni sociali, sindacali e del mondo accademico, ha accusato la Commissione europea di essere eccessivamente condizionata dalle lobby industriali ed economiche nelle sue iniziative legislative.
Il gruppo di ONG, denominato Alter-EU, ha infatti pubblicato un Rapporto in cui osserva come molti gruppi di consulenza utilizzati dalla Commissione (ad esempio sulle biotecnologie, sulle emissioni degli autoveicoli, sul «carbone pulito») siano controllati dall’industria.
Dal 2000 il numero complessivo di questi gruppi di esperti è aumentato del 40% e oggi il numero dei consulenti supera i 50.000. Uno su otto di questi gruppi di esperti lavora ufficialmente presso la Commissione europea.
Il Rapporto ha analizzato 44 gruppi di esperti in aree politicamente rilevanti, quali ambiente, energia, agricoltura, salute, consumatori, acqua e biotecnologie. In un quarto dei 44 gruppi analizzati oltre la metà   dei membri è costituito da rappresentanti dell’industria, il 32% presenta membri che rappresentano «un ampio raggio di interessi» e i rimanenti gruppi sono considerati «non equilibrati».
Secondo gli autori del Rapporto, questi gruppi dovrebbero lavorare per l’interesse pubblico e invece molti di loro operano per i propri interessi commerciali, mentre la Commissione europea fornisce spesso informazioni scarse sui membri e sulla stessa esistenza di tali gruppi d’esperti, mostrando scarse trasparenza e responsabilità   pubblica nel processo decisionale e legislativo europeo.

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