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Adriana Longoni

Adriana Longoni
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Tra i fondatori di APICE e a lungo vicepresidente, ha lavorato per molti anni nelle Istituzioni europee coordinando i progetti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e della politica di vicinato, in Guinea Conakry prima e in Caucaso poi. Gestisce l’Antenna di Bruxelles dell’Associazione.

Medio Oriente: nel buio di Gaza

Sono trascorsi esattamente dieci anni da quando, dopo la vittoria elettorale di Hamas, Israele e Egitto hanno messo in atto il blocco nella striscia...

A Berlino l’Europa incontra l’Africa

Proprio a Berlino, nella città in cui nel lontano febbraio 1885 le potenze europee si misero d’accordo sulla spartizione dell’Africa, si è tenuto, il 12 e 13 giugno scorsi un incontro fra i Paesi africani e la Germania, nell’ambito della preparazione del prossimo Vertice del G20 di Amburgo (7-8 luglio).

Venti di dittatura in Turchia

Sta diventando molto pesante il clima che si respira in Turchia dopo il fallito golpe dell’anno scorso a luglio. Lo stato di emergenza è continuamente...

Ambiente senza Frontiere: Allarme ONU per gli oceani

Si è tenuta a New York, tra il 5 e il 9 giugno, la prima Conferenza ONU dedicata alla salute degli Oceani. Organizzata su iniziativa delle Isole Fidji e della Svezia, la Conferenza aveva un duplice obiettivo: lanciare un serio campanello d’allarme sulla salute degli oceani e sostenere, attraverso azioni concrete, la realizzazione dell’obiettivo n. 14 dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile (La vita sott’acqua).

Nuove tensioni a sud dell’Europa

Non c’è pace in Medio Oriente e le ultime turbolenze provenienti dal Qatar e dall’Iran lasciano presagire giorni di ulteriori tensioni in un’area già...

Putin alla Corte di Versailles

Primo incontro il 29 maggio scorso fra Vladimir Putin e il neo Presidente francese Emmanuel Macron. Accolto con grandi onori in quella che fu la...

Medio Oriente tra Trump e Rohani

Fine settimana importante quello del 20 e 21 maggio scorsi per l’intero Medio Oriente. Una data che segna l’inizio di nuovi equilibri strategici e di nuove prospettive sulla stabilità regionale e sull’insieme dei tanti conflitti in corso.

Siria: all’incrocio di due processi di pace

In Siria la guerra continua da sei anni a questa parte, un periodo lunghissimo in cui le vittime hanno raggiunto quota 320.000, gli sfollati...

Gli eroi ambientali e il Premio Goldman 2017

Anche quest’anno, senza troppa visibilità sui media, è stato attribuito il premio Goldman, il “Nobel per l’ecologia”, giunto alla sua ventottesima edizione. La cerimonia si...

ONU, Arabia Saudita e diritti della donna

Il 26 aprile 2017 è un giorno da non dimenticare per quanto riguarda la credibilità dell’ONU. A scrutinio segreto e quindi con una procedura alquanto inabituale, i 54 membri del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) hanno eletto (secondo un complicato sistema di rotazione) i nuovi 13 membri della Commissione sullo status delle donne (Commission on the Status of Women – CSW).

Papa Francesco in Egitto

Papa Francesco si è recato il 28 e 29 aprile in viaggio apostolico in Egitto. Non era un viaggio facile, soprattutto dopo gli ultimi attentati terroristici contro i cristiani copti, perpetrati la domenica delle Palme e che hanno causato una cinquantina di vittime.

Primo maggio: giorno di riflessione sul lavoro

Il primo maggio si celebra da tantissimi anni, a ricordo di due importanti avvenimenti che hanno segnato la storia dei rapporti di lavoro e delle lotte dei lavoratori per affermare dignità e diritti. Il primo risale al primo maggio 1886 a Chicago dove, dopo intense manifestazioni sindacali, gli operai ottengono una riduzione del tempo di lavoro a 8 ore al giorno. Il loro slogan era: “8 ore di lavoro, 8 ore di svago, 8 ore di riposo”. Il secondo, legato al primo, risale al 3 maggio dello stesso anno, con l’attacco dei manifestanti da parte della polizia, l’arresto e la condanna a morte di 5 operai.

Le minacce di Trump all’Iran

Si sta gradualmente precisando la visione del mondo del Presidente Trump, in particolare per quanto riguarda il ruolo del suo Paese nei teatri dove si giocano le partite più sensibili per la pace e la stabilità. Sembrano quindi superate quelle dichiarazioni che descrivevano, in campagna elettorale, una politica dell’”America first”, intrisa di isolazionismo e di grande incertezza in politica estera e nelle relazioni internazionali.

25 aprile – Ricordando la Liberazione

25 aprile 1945, giorno della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e della riconquista della libertà. Sono trascorsi da quella data 72 anni e la storia...

Ambiente senza Frontiere: La Giornata mondiale della Terra e le retromarce di Trump

Da 47 anni, il 22 aprile, si celebra la Giornata mondiale della Terra, esattamente un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera. Istituita dalla Nazioni Unite, la manifestazione coinvolge 192 Paesi e più di 22.000 organizzazioni per promuovere la cultura della sostenibilità, l’informazione sulle tematiche dei cambiamenti climatici, dei modelli di sviluppo, degli stili di vita e delle scelte di consumo responsabili. Si tratta della più grande manifestazione ambientale del Pianeta che chiama tutti i cittadini del mondo ad un impegno concreto per promuovere, con tutti i mezzi a disposizione, la salvaguardia della Terra.

La fragile vittoria del sultano

Erdogan ha vinto, di poco, la sua scommessa con il referendum sulla modifica costituzionale. Un risultato ben lontano da quel plebiscito che si aspettava e che ora gli concede solo un 51,4% dei voti in favore del rafforzamento dei suoi poteri. Eppure la campagna elettorale è stata prepotentemente occupata dalla propaganda per il “si”, lasciando margini quasi inesistenti all’opposizione e a coloro che vedono con inquietudine allontanarsi sempre più democrazia e libertà nel loro Paese. La pressione della campagna elettorale si è spinta fin sulle schede elettorali, nelle quali non era posto nessun quesito ma erano ripresi semplicemente due riquadri, in cui il “si” spiccava più del “no”.

L’orrore siriano e gli avvertimenti di Trump

Sebbene ormai abituata, purtroppo, alla guerra senza fine che si consuma da più di sei anni in Siria, la comunità internazionale si è svegliata sotto choc dopo il bombardamento chimico sulla città di Khan Shaykhun, nella provincia di Idlib, che ha causato la morte di più di settanta persone, la maggior parte delle quali civili e bambini. Scene insostenibili di orrore e di cinismo politico che, forse, questa volta, fanno veramente pensare che siano state superate quelle famose linee rosse oltre le quali non è più possibile, né accettabile, andare.

Dalla Conferenza di Bruxelles, una promessa di 6 miliardi di dollari per la Siria

Si è tenuta a Bruxelles il 4 e 5 aprile la Conferenza “Sostenere il futuro della Siria e della regione”, presieduta congiuntamente dall’Unione Europea, dalla Germania, dal Regno Unito, dalla Norvegia, dal Kuwait , dal Qatar e dalle Nazioni Unite. Lo scopo della Conferenza era duplice: rinnovare gli impegni umanitari assunti dalla comunità internazionale lo scorso anno a Londra e riaprire un dibattito per cercare di identificare e sostenere una soluzione politica duratura alla guerra in Siria, che sia inclusiva, guidata dai siriani e sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Elezioni in Serbia e fragilità dei Balcani

Si sono svolte in Serbia il 2 aprile scorso le elezioni presidenziali che hanno portato alla vittoria, direttamente al primo turno con il 55% dei voti, il primo Ministro Aleksandar Vucic, capo del Partito Progressista di centrodestra. Una vittoria chiara e netta, visto che la distanza fra Vucic e i suoi avversari politici è enorme: il candidato Sasa Jankovic (centro-sinistra), arriva infatti in seconda posizione con il 16,2 % dei voti, vale a dire con il 40% di differenza.

Russia, la corruzione nel mirino dell’opposizione

Le prossime elezioni presidenziali in Russia si svolgeranno esattamene fra un anno, nel marzo 2018 . Molti tuttavia i segnali che indicano che la campagna elettorale è già iniziata, anche se, per il momento, non ci sono ancora candidature ufficiali. Pochi i dubbi in ogni caso su un secondo mandato di Vladimir Putin, mandato che lo porterebbe alla Presidenza della Russia fino al 2024.

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