Adriana Longoni
Mediterraneo: frontiera fra Europa e Africa
Da alcuni mesi a questa parte si assiste, tra Italia e altri Paesi dell’Unione Europea, ad un’intensa attività politica e diplomatica, ad incontri al Vertice e a dichiarazioni di buone intenzioni sulla necessità improrogabile di affrontare l’emergenza “flussi migratori”, i quali, a detta dello stesso Ministro Minniti, “potrebbero mettere a rischio la tenuta della nostra democrazia”.
Ambiente senza Frontiere: Finite il 2 agosto le risorse naturali annuali della Terra
E’ dal 2 agosto che le risorse naturali annuali della Terra, a nostra disposizione, sono finite. Significa che da quella data e fino al 31 dicembre 2017 l’umanità vivrà a credito, sovrasfruttando gli ecosistemi e compromettendo la loro capacità di rigenerazione
Dalla Corea del Nord la minaccia alla pace mondiale
Con il test, domenica scorsa, di una bomba all’idrogeno, ancor più potente di una “normale” bomba atomica, la Corea del Nord ha portato ai massimi livelli la tensione nella comunità internazionale.
Europa, frontiere di pace, di sicurezza e di democrazia
In un momento in cui le frontiere riprendono attualità e riemergono non solo come riferimento in inquietanti orientamenti politici ma anche in quanto vere e proprie barriere contro ipotetici “nemici”, vale la pena ricordare qui i confini di pace, di sicurezza e di democrazia che l’Europa, in senso lato, ha disegnato intorno a sé a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, durante la guerra fredda e, più recentemente, dalla caduta del Muro di Berlino.
Per non dimenticare lo Yemen
In questa estate distratta dal caldo e dalle vacanze, continuano ai confini meridionali del Mediterraneo guerre e conflitti, sbarchi di rifugiati e richiedenti asilo sulle coste dell’Italia, mentre in Europa si consumano inopportune rivalità diplomatiche, in particolare per quanto riguarda la Libia e silenzi su eventuali atteggiamenti di solidarietà fra Stati membri nei confronti del ricollocamento dei migranti.
I fronti aperti della Turchia
Si fanno sempre più numerosi i fronti di dissenso che la Turchia sta aprendo sia a livello di politica interna sia sullo scacchiere internazionale.
Quali prospettive per i Paesi Balcanici nell’UE
Sebbene l’importanza geopolitica dei Balcani occidentali per l’Europa sia evidente, la mancanza di una reale prospettiva europea potrebbe aprire spazi di influenza ai nuovi attori, Russia e Turchia in particolare. Una prospettiva carica di interrogativi, che vanno da nuovi e inevitabili rapporti tra l’Unione Europea e la Russia, al ruolo della NATO nella regione, dalla lotta al terrorismo alla soluzione dei conflitti in Medio Oriente e alla gestione dei flussi migratori.
Libia tra incertezze politiche e migranti
Si parla molto della Libia e delle sue responsabilità nella questione dei migranti e dei rifugiati che partono dalle sue coste per attraversare il...
Medio Oriente: nel buio di Gaza
Sono trascorsi esattamente dieci anni da quando, dopo la vittoria elettorale di Hamas, Israele e Egitto hanno messo in atto il blocco nella striscia...
A Berlino l’Europa incontra l’Africa
Proprio a Berlino, nella città in cui nel lontano febbraio 1885 le potenze europee si misero d’accordo sulla spartizione dell’Africa, si è tenuto, il 12 e 13 giugno scorsi un incontro fra i Paesi africani e la Germania, nell’ambito della preparazione del prossimo Vertice del G20 di Amburgo (7-8 luglio).
Venti di dittatura in Turchia
Sta diventando molto pesante il clima che si respira in Turchia dopo il fallito golpe dell’anno scorso a luglio.
Lo stato di emergenza è continuamente...
Ambiente senza Frontiere: Allarme ONU per gli oceani
Si è tenuta a New York, tra il 5 e il 9 giugno, la prima Conferenza ONU dedicata alla salute degli Oceani. Organizzata su iniziativa delle Isole Fidji e della Svezia, la Conferenza aveva un duplice obiettivo: lanciare un serio campanello d’allarme sulla salute degli oceani e sostenere, attraverso azioni concrete, la realizzazione dell’obiettivo n. 14 dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile (La vita sott’acqua).
Nuove tensioni a sud dell’Europa
Non c’è pace in Medio Oriente e le ultime turbolenze provenienti dal Qatar e dall’Iran lasciano presagire giorni di ulteriori tensioni in un’area già...
Putin alla Corte di Versailles
Primo incontro il 29 maggio scorso fra Vladimir Putin e il neo Presidente francese Emmanuel Macron.
Accolto con grandi onori in quella che fu la...
Medio Oriente tra Trump e Rohani
Fine settimana importante quello del 20 e 21 maggio scorsi per l’intero Medio Oriente. Una data che segna l’inizio di nuovi equilibri strategici e di nuove prospettive sulla stabilità regionale e sull’insieme dei tanti conflitti in corso.
Siria: all’incrocio di due processi di pace
In Siria la guerra continua da sei anni a questa parte, un periodo lunghissimo in cui le vittime hanno raggiunto quota 320.000, gli sfollati...
Gli eroi ambientali e il Premio Goldman 2017
Anche quest’anno, senza troppa visibilità sui media, è stato attribuito il premio Goldman, il “Nobel per l’ecologia”, giunto alla sua ventottesima edizione.
La cerimonia si...
ONU, Arabia Saudita e diritti della donna
Il 26 aprile 2017 è un giorno da non dimenticare per quanto riguarda la credibilità dell’ONU. A scrutinio segreto e quindi con una procedura alquanto inabituale, i 54 membri del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) hanno eletto (secondo un complicato sistema di rotazione) i nuovi 13 membri della Commissione sullo status delle donne (Commission on the Status of Women – CSW).
Papa Francesco in Egitto
Papa Francesco si è recato il 28 e 29 aprile in viaggio apostolico in Egitto. Non era un viaggio facile, soprattutto dopo gli ultimi attentati terroristici contro i cristiani copti, perpetrati la domenica delle Palme e che hanno causato una cinquantina di vittime.
Primo maggio: giorno di riflessione sul lavoro
Il primo maggio si celebra da tantissimi anni, a ricordo di due importanti avvenimenti che hanno segnato la storia dei rapporti di lavoro e delle lotte dei lavoratori per affermare dignità e diritti. Il primo risale al primo maggio 1886 a Chicago dove, dopo intense manifestazioni sindacali, gli operai ottengono una riduzione del tempo di lavoro a 8 ore al giorno. Il loro slogan era: “8 ore di lavoro, 8 ore di svago, 8 ore di riposo”. Il secondo, legato al primo, risale al 3 maggio dello stesso anno, con l’attacco dei manifestanti da parte della polizia, l’arresto e la condanna a morte di 5 operai.