Maggiore libertà di stampa e tutela della libertà di parola: il Consiglio concorda la sua posizione sulla direttiva anti-SLAPP

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Il 9 giugno gli Stati membri dell’UE hanno raggiunto un accordo su un progetto di direttiva generale per la protezione di giornalisti e dei difensori dei diritti umani da domande manifestamente infondate o procedimenti giudiziari abusivi volte a bloccare la partecipazione pubblica e mettere a tacere le persone che si esprimono su questioni di interesse pubblico (denominate SLAPP, ovvero azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica).

L’aumento delle SLAPP è stato documentato in una serie di relazioni sullo Stato di diritto, che esaminano gli sviluppi in materia di Stato di diritto negli Stati membri dell’UE, e nelle analisi del Consiglio d’Europa.

La direttiva prevedrà, tramite una serie di garanzie procedurali e protezioni, che le persone coinvolte in azioni legali SLAPP godano di:

  • Sicurezza finanziaria: un organo giurisdizionale può decidere di esigere che colui, persona o società, che avvia una causa SLAPP, costituisca una cauzione a copertura delle spese relative al procedimento;
  • Rigetto anticipato: un organo giurisdizionale può decidere di rigettare una domanda manifestamente infondata quanto prima e dopo un attento esame;
  • Costi: poiché le SLAPP spesso mirano a esaurire i mezzi finanziari dei giornalisti interessati, un organo giurisdizionale può decidere che l’attore debba sostenere le spese relative al procedimento, comprese quelle di rappresentanza legale della vittima di SLAPP;
  • Sanzioni: in caso di procedimenti giudiziari abusivi, l’organo giurisdizionale può decidere di imporre sanzioni dissuasive o altre misure appropriate alla parte che ha avviato il procedimento.

Qualora un cittadino europeo sia bersaglio di un’azione legale SLAPP in un paese terzo, gli Stati europei dovranno negare il riconoscimento e l’esecuzione di una sentenza emessa in tale paese terzo se tale sentenza sarebbe considerata manifestamente infondata o abusiva negli stessi Stati europei.

La posizione comune raggiunta consentirà al Consiglio di avviare discussioni con il Parlamento europeo al fine di raggiungere un accordo sul testo finale della direttiva. Per approfondire: Il comunicato del Consiglio dell’Unione Europea

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