In aumento gli aiuti di Stato per l’ambiente

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Dalla valutazione degli aiuti di Stato emerge che negli ultimi anni gli Stati membri si sono avvalsi in modo crescente delle possibilità   offerte dalle norme dell’UE in materia per sostenere progetti di tutela ambientale.
Secondo la Commissione, negli ultimi sette anni la spesa per aiuti di Stato a favore dell’ambiente è aumentata sensibilmente nell’intero territorio dell’UE, grazie anche all’incremento di sgravi o esenzioni da imposte ambientali. Nel periodo di validità   della precedente disciplina degli aiuti per la tutela dell’ambiente (2001-2007), la Commissione ha adottato circa 350 decisioni e nel 98% dei casi l’aiuto è stato giudicato «compatibile». Le preoccupazioni in materia di concorrenza sono state fugate già   a livello di esame iniziale in molti casi e la Commissione ha potuto approvare il progetto senza dover procedere a un’indagine più approfondita.
Benchà© dal 2001 il numero di nuove misure di aiuto a favore della tutela dell’ambiente sia rimasto stabile nella maggior parte degli Stati membri, tra il 2001 e il 2006 la spesa totale per fini ambientali è raddoppiata passando da 7 a 14 miliardi di euro, con un aumento del 50% in termini relativi in percentuale del PIL.
Nel periodo 2004-2006 gli aiuti più consistenti, al di sopra della media dell’UE, sono stati concessi da Svezia (0,77% del PIL), Danimarca (0,35%) e Germania (0,32%), seguiti da Austria, Paesi Bassi e Finlandia. Il livello di spesa per aiuti ambientali del Regno Unito è stato pari alla metà   della media UE, mentre tutti gli altri Stati membri hanno concesso aiuti pari a meno di un quarto della media dell’UE a 27 in percentuale del PIL.
Un’ampia percentuale degli aiuti (stimata al 53%) consiste in esenzioni da imposte ambientali, esenzioni che generalmente vanno a beneficio di industrie a elevata intensità   energetica, compresi talvolta importanti inquinatori che è stato necessario accettare per consentire l’introduzione di talune misure, andando oltre i minimi imposti dalle direttive dell’UE. La Commissione ritiene perಠche in modo indiretto tali aiuti apportino benefici all’ambiente.

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