Il 2023 è stato proclamato dalla Commissione “Anno europeo delle competenze”, con l’obiettivo di portare nuovo slancio all’apprendimento permanente, dando alle aziende e ai singoli la capacità di contribuire alla transizione verde e digitale attraverso il sostegno all’innovazione e alla competitività.
Secondo una recente indagine di Eurobarometro, infatti, i lavoratori qualificati sono fondamentali per il successo delle piccole e medie imprese (PMI) in Europa: tuttavia, tre quarti delle PMI europee denunciano una concreta carenza di competenze e quasi 4 aziende su 5 affermano che per loro è generalmente difficile trovare lavoratori qualificati e mantenere il giusto livello di competenza attraverso una formazione continua. Questa situazione frena molte aziende nelle loro attività commerciali generali, ostacolandone gli sforzi per adottare tecnologie digitali e per muoversi verso una produzione più sostenibile.
Quando devono affrontare una carenza di competenze, le piccole e medie imprese applicano un’ampia serie di misure per trovare e trattenere i lavoratori, come valorizzare i talenti già presenti nell’azienda (con azioni di mobilità del personale o di rotazione delle mansioni), investire nella formazione o nell’aumento dell’attrattività dei posti di lavoro in termini di benefici finanziari e non.
Per facilitare l’assunzione di personale con le competenze necessarie, tuttavia, le PMI affermano che avrebbero bisogno di una migliore collaborazione con i servizi pubblici per l’impiego (58%), di migliori strumenti per valutare le competenze dei candidati (49%) e di migliori strumenti per valutare le esigenze aziendali in termini di competenze (46%). Molte aziende, inoltre auspicano anche procedure più semplici per assumere personale da paesi extra-UE.
Questo sondaggio permette di fare un resoconto aggiornato sul “successo” di questo Anno europeo delle competenze: ciò che rimane è una forte difficoltà nel reperire personale specializzato adatto alle mansioni delle imprese. Per questo rientra dalla finestra la celebre “formazione lungo tutto l’arco della vita” che negli ultimi anni era stata fatta uscire dalla porta: solo una popolazione in grado di sfruttare opportunità formative anche dopo l’età scolastica può dare vita ad un’Europa di imprese competitive e specializzate, in grado di competere con le potenze emergenti dell’Est del mondo e con le sfide della transizione verde e digitale.
Per approfondire European Year of Skills – Skills shortages, recruitment and retention strategies in small and medium-sized enterprises