Web e protezione dei minori: a che punto siamo

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La Commissione Europea ha presentato un documento dal quale emerge che gli Stati membri stanno incrementando gli sforzi per attuare le raccomandazioni UE del 1998 e del 2008 in materia di tutela dei minori e servizi on-line ma le misure implementate risultano essere ancora troppo disomogenee e inadeguate a garantire la tracciabilità   dei contenuti web nocivi ai minori e l’uniforme classificazione per fascia di età   di siti e videogiochi.
Proprio queste saranno le linee-guida della futura azione UE.
Come ha segnalato la commissaria responsabile per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, è necessario da una parte tutelare bambini che si affacciano a Internet sempre più precocemente ed entusiasticamente trovandovi opportunità   in continua evoluzione e, al tempo stesso, «infondere ai genitori e agli insegnanti la fiducia necessaria per assumersi le loro responsabilità  ».
Gli assi prioritari per il superamento delle lacune ancora presenti oggi sono individuati: nella diffusione delle conoscenze e nel miglioramento delle infrastrutture per la rimozione dei contenuti nocivi dal web, nella sensibilizzazione sui rischi connessi ai social network e sulle relative contromisure, nella promozione dell’uso dei sistemi di classificazione per età   per i videogiochi on-line (ad esempio il PEGI, Pan European, Information Game); e nello sviluppo di codici di condotta messi a punto da provider e fornitori di servizi on-line.

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Per saperne di più: programma Safer Internet

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