Trattato: la Polonia pone condizioni

869

Il premier polacco Jaroslaw Kaczynski ha reso noto in un’intervista alla radio pubblica che la Polonia non accetterà   il nuovo Trattato dell’UE se non introdurrà   le sue richieste sul sistema di voto in sede di Consiglio.
La questione, tecnica all’apparenza, è in realtà   profondamente politica. In pratica la Polonia, attraverso le pressioni dei gemelli Kaczynski (il premier Jaroslaw e il presidente Lech), chiede alla Conferenza Intergovernativa (CIG) che sia riconosciuto legalmente o almeno come allegato in forma di protocollo il cosiddetto «compromesso di Ioannina». Si tratta di un meccanismo che prende il nome dalla città   greca in cui nel 1994 fu adottata una decisione del Consiglio sulla questione del voto a maggioranza qualificata nell’UE allargata. Il compromesso prevedeva che un certo numero di membri del Consiglio potesse opporsi all’adozione di una decisione a maggioranza qualificata e che, in tal caso, il Consiglio stesso dovesse ricercare una soluzione soddisfacente che potesse essere adottata da una maggioranza più estesa.
Il meccanismo di Ioannina fu poi superato dal Trattato di Nizza, che introdusse una nuova ponderazione dei voti, ma in qualche modo ha ispirato il Trattato costituzionale che intendeva sostituire la ponderazione con un sistema più semplice e flessibile. Nel testo del Trattato costituzionale, ora in rifacimento da parte della CIG, una maggioranza qualificata poteva essere costituita da un maggior numero di combinazioni di Stati membri e, in occasione di nuovi allargamenti, poteva evitare lunghi negoziati sull’attribuzione dei voti agli Stati membri e sulla definizione della soglia di maggioranza qualificata.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here