Situazione critica in Bosnia

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Mentre l’Europarlamento dà   il via libera all’Accordo di associazione con la Bosnia Erzegovina, ritenendo che questo consolidi la sua prospettiva europea, il diplomatico americano artefice dell’accordo di Dayton, Richard Holbrooke, denuncia che il Paese è al limite del collasso.
In un articolo scritto insieme all’ex Alto rappresentante della comunità   internazionale nel Paese balcanico, il britannico Paddy Ashdown, e pubblicato dai quotidiani bosniaco «Dnevni avaz» e britannico «The Guardian», Holbrooke osserva che 13 anni dopo la pace di Dayton la Bosnia ha annullato di fatto i progressi compiuti finora e rischia una secessione. Tra le cause principali, l’azione del primo ministro serbo-bosniaco Milorad Dodik, che ha «indebolito le istituzioni dello Stato bosniaco e fermato l’evoluzione del Paese verso uno Stato funzionale e compatibile con l’UE», le debolezze della struttura costituzionale del Paese, la stanchezza della comunità   internazionale, l’incapacità   dell’UE di rispettare le sue stesse condizioni, l’influenza politico-economica della Russia. Secondo Holbrooke ed Ashdown, il declino del Paese puಠessere fermato se l’UE, coinvolta in Bosnia senza aver sviluppato una strategia coerente, studierà   una nuova politica transatlantica, con pieno impegno della nuova amministrazione USA e mantenendo un’effettiva presenza militare.
Preoccupazioni sono state espresse anche dal Parlamento europeo che, pur compiacendosi per l’Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) siglato tra l’UE e la Bosnia Erzegovina, chiede riforme economiche e amministrative, di intensificare la lotta contro corruzione e criminalità   organizzata e sollecita maggiori sforzi per garantire i diritti delle minoranze e degli omosessuali. Inoltre, gli eurodeputati sottolineano che occorre anche assicurare la libertà   di espressione e dei media nella Republika Srspka, perseguire i criminali di guerra e agevolare il ritorno dei profughi. Auspicando il consolidamento della «prospettiva europea» per la Bosnia Erzegovina, l’Europarlamento precisa comunque che l’adesione all’UE potrà   avvenire «solo in quanto Stato unico e non per le sue entità  ».

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