Serbia: elezioni anticipate l’11 maggio

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In seguito alla crisi di governo in Serbia, provocata dalla rottura della coalizione tra liberali e nazionalisti conservatori, il presidente serbo Boris Tadic ha decretato lo scioglimento del Parlamento e la convocazione delle elezioni anticipate per l’11 maggio prossimo.
Le elezioni politiche anticipate rappresentano «una via democratica per consentire ai cittadini di dire come la Serbia dovrà   svilupparsi negli anni a venire» ha dichiarato Tadic. La causa principale della crisi di governo, infatti, è da individuare nella diversa visione dei rapporti che la Serbia intende avere con l’UE dopo la dichiarazione unilaterale d’indipendenza del Kosovo. Secondo i liberali di Tadic, la cui posizione europeista è stata determinante per la sua vittoria presidenziale del 3 febbraio scorso, il dialogo deve continuare comunque, mentre per i conservatori dell’ormai ex premier Vojislav Kostunica va condizionato al riconoscimento europeo dell’integrità   territoriale serba.
Con le prossime elezioni la popolazione della Serbia è dunque chiamata a fare chiarezza e a scegliere tra queste due opzioni, in una sorta di referendum politico che dovrebbe lasciare poco spazio alle posizioni intermedie, secondo molti osservatori.
Il voto rappresenta «una nuova chance per rafforzare le nostre capacità   di difendere la sovranità   e l’integrità   territoriale del Paese e per rafforzare le nostre prospettive di sviluppo economico attraverso il processo d’integrazione europea» ha detto ancora il presidente Tadic, sul quale fa affidamento l’UE.
Intanto il presidente della Commissione europea, Josà© Manuel Barroso, ha annunciato che i negoziati per l’adesione all’UE della Croazia potrebbero chiudersi entro il 2009 prima della scadenza del mandato dell’attuale Commissione, facendo così della Croazia il 28° Stato membro dell’UE.

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