Piani nazionali di ripresa: il PE valuta l’andamento dei finanziamenti anticrisi

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Giovedì 23 giugno i deputati del Parlamento europeo hanno approvato un testo, non legislativo, volto a garantire che i fondi del Recovery Fund vengano utilizzati con trasparenza e siano subordinati al rispetto dello Stato di diritto e alla garanzia del massimo ritorno sull’investimento UE.

Alla Commissione viene così assegnata la funzione di monitoraggio continuo e di gestione dei fondi europei, evitandone gli abusi e, soprattutto, bloccando o recuperando quelli già erogati in caso di non conformità ai criteri sopra elencati.

Per quanto concerne la transizione verde e la trasformazione digitale i deputati hanno chiesto che gli investimenti contribuiscano ad aumentare l’autonomia e l’indipendenza tecnologica dell’UE, oltre ad una riduzione dei combustibili fossili ed un contemporaneo miglioramento dell’interconnessione delle reti energetiche europee di gas ed elettricità.

E’ stato inoltre richiesto un attento e trasparente monitoraggio sull’attuazione dei sei pilastri alla base del Recovery Fund, tra cui l’obiettivo del 37% per la spesa green e del 20% per il digitale.

Il Quadro di valutazione del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, incaricato di fornire una panoramica su come procede l’attuazione del Recovery e dei piani nazionali, garantirà informazioni di base ai cittadini, mentre toccherà ai singoli Stati membri raccogliere e dare l’accesso ai dati sui proprietari effettivi delle imprese che ricevono i fondi e sui beneficiari del programma.

Per approfondire: Il comunicato del Parlamento europeo

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