La Commissione europea ha pubblicato questo mese l’EU Justice Scoreboard, una panoramica sull’efficienza, la qualità e l’indipendenza dei sistemi giudiziari negli Stati membri. Nell’edizione 2017 si sono riscontrati miglioramenti generalizzati per quanto riguarda la lunghezza dei processi civili e il giudizio dell’opinione pubblica circa l’indipendenza della magistratura rispetto agli altri poteri costituzionali. In altri aspetti, quali, ad esempio, le possibilità di accesso per i cittadini più poveri alla giustizia ed i suoi standard qualitativi, le performance sono molto variegate fra i Paesi valutati.
In particolare la giustizia amministrativa, che riguarda i conflitti fra cittadini e autorità locali e nazionali, registra tempi medi per raggiungere il primo grado di giudizio assai differenziati da un luogo all’altro: si passa dai circa 100 giorni degli Stati più virtuosi come Svezia, Ungheria, Estonia, Bulgaria, Slovenia e Polonia agli oltre 1000 dell’Italia. Ciò significa quasi 3 mesi contro 3 anni. Questo spiega perché in questa classifica il nostro Paese si collochi al penultimo posto, seguito soltanto da Cipro, con una tempistica in media di 1400 giorni.