Attraverso le sue parole, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea Josep Borrell ha espresso costernazione per la cosiddetta legge per “promuovere la virtù e prevenire il vizio” emanata di recente dai Talebani, la quale conferma e inasprisce le pesanti restrizioni imposte alla popolazione afghana. Tra queste si ricorda, ad esempio, l’obbligo per le donne di coprire corpo e volto in pubblico, a cui si aggiunge il divieto di far sentire la propria voce in pubblico, privandole, di fatto, del diritto fondamentale alla libertà di espressione.
Questo decreto estende anche il potere del cosiddetto “Ministero della promozione della virtù e della prevenzione del vizio”, violando gli obblighi giuridici e i trattati sottoscritti dall’Afghanistan.
“Esortiamo i talebani a porre fine a questi abusi sistematici e sistemici contro le donne e le ragazze afghane, che possono configurarsi come persecuzione di genere, un crimine contro l’umanità ai sensi dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, di cui l’Afghanistan è uno Stato parte”, ha riportato Borrell, sottolineando come questo decreto crei un ulteriore ostacolo autoimposto alla normalizzazione dei rapporti e al riconoscimento da parte della comunità internazionale, cui i talebani aspirano pubblicamente: per ottenere tale eventuale riconoscimento i talebani dovrebbero infatti rispettare pienamente sia i loro obblighi nei confronti dei cittadini afghani sia gli obblighi internazionali assunti dall’Afghanistan.
“L’Unione europea rimane al fianco delle donne e delle ragazze afghane e di tutti coloro che in Afghanistan sono minacciati dai talebani”, conclude l’Alto Rappresentante.
Per approfondire: Afghanistan: dichiarazione dell’alto rappresentante a nome dell’UE sulle ultime restrizioni imposte dai talebani alla popolazione