Inizio difficile per la presidenza ceca dell’UE

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Appena assunta la presidenza dell’UE per il primo semestre 2009, le autorità   delle Repubblica Ceca hanno subito dovuto affrontare due questioni molto complesse, quali la guerra israelo-palestinese nella Striscia di Gaza e la crisi russo-ucraina sulle forniture di gas.
Una materia, quella dell’approvvigionamento, che attiene alla politica energetica dell’UE, indicata tra le priorità   della presidenza ceca per la quale è necessaria la «ricerca di un equilibrio tra le esigenze dell’ambiente e la tutela della competitività   e della sicurezza degli approvvigionamenti energetici in Europa», ha dichiarato il primo ministro Mirek Topolà ¡nek che intende portare avanti il dibattito sulla diversificazione delle fonti di energia e sulla creazione di nuove reti energetiche. Altra priorità   della presidenza ceca è l’attuazione del pacchetto anti-crisi da 200 miliardi di euro, approvato dai leader dell’UE sotto la presidenza francese nel secondo semestre 2008. Nel suo programma, il governo ceco dichiara di voler far fronte ai problemi economici dell’UE rafforzando la competitività   e ripristinando la fiducia dei consumatori e dei piccoli imprenditori. In ambito politico-istituzionale si tratta di un semestre piuttosto intenso, che prevede l’elezione di un nuovo Parlamento europeo e l’avvio del processo di nomina di una nuova Commissione, che inizierà   a lavorare in concomitanza con il nuovo Parlamento, oltre alla gestione del processo di ratifica del Trattato di Lisbona.
In materia sociale, invece, la presidenza ceca cercherà   di raggiungere un compromesso sulla procedura di conciliazione tra Parlamento e Consiglio per quanto riguarda la direttiva sull’orario di lavoro, oltre a tentare di guidare l’attuazione della Strategia di Lisbona, accordando priorità   al rafforzamento della flessibilità   nel mercato del lavoro, nelle relazioni industriali e nei servizi sociali, al potenziamento di un approccio attivo per il reinserimento sul mercato del lavoro e alla formazione permanente. La presidenza ceca intende poi fare dei servizi sociali «uno strumento di prevenzione contro la marginalizzazione sociale, uno strumento d’inserimento attivo delle persone più vulnerabili e, allo stesso tempo, un settore di opportunità   crescenti in materia d’occupazione». Desta invece curiosità   l’intenzione del governo ceco di rivedere gli obiettivi di Barcellona nel settore dell’assistenza ai bambini in età   prescolastica, nonchà© l’esame dei progetti legislativi della Commissione relativi alla conciliazione tra vita professionale, privata e familiare: la presidenza ceca pone infatti l’accento sul «rispetto dell’autonomia e della libertà   di scelta delle famiglie», sulla qualità   dei servizi di cura e sull’importanza del contesto socioculturale e dell’esperienza storica degli Stati membri, richiamando l’attenzione sull’importanza per i genitori di «restare a casa per occuparsi dei bambini» come alternativa alla vita professionale, cosa che farà   certamente discutere a livello europeo.
Per quanto concerne le relazioni esterne, poi, il programma di lavoro della presidenza punta ad un maggiore avvicinamento dei Balcani occidentali in una prospettiva di allargamento dell’UE e prevede l’organizzazione di un Vertice UE-Balcani prima dell’estate. Sarà   poi la presidenza di turno ceca a instaurare le prime relazioni dell’UE con la nuova Amministrazione statunitense di Barack Obama, sulla base del fatto che anche per il governo ceco le relazioni UE-USA costituiscono «un elemento fondamentale per la cooperazione economica e la sicurezza dell’Europa».

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