Il Consiglio d’Europa lancia l’allarme anziani

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Troppe persone anziane in Europa vivono in condizioni di «completa indigenza» e i programmi di austerità   dei governi rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione, questo l’allarme lanciato dal commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg.
Secondo il commissario dell’organismo europeo, infatti, «centinaia di migliaia di anziani in Europa si battono quotidianamente per sopravvivere», ma «sono spesso ignorati dalla classe politica e considerati come improduttivi e inutili all’interno della società   moderna».
Gli anziani, ha aggiunto Hammarberg, figurano tra i gruppi sociali vulnerabili che subiscono le conseguenze più pesanti della crisi economica e che saranno maggiormente colpiti dalle riforme pensionistiche: «I loro diritti umani non devono essere ulteriormente compromessi dai programmi di austerità   dei governi».
Il Consiglio d’Europa ritiene dunque che i leader politici europei dovrebbero migliorare le condizioni di vita di questo gruppo vulnerabile anzichà© ignorarle o addirittura peggiorarle. «Apparentemente, non è stato ancora pienamente compreso che diverse generazioni rischiano di conoscere la povertà   nel momento in cui raggiungeranno l’età   pensionabile. Gli Stati hanno l’obbligo di vigilare affinchà© le pensioni siano sufficienti per permettere agli anziani di condurre un’esistenza dignitosa» ha sottolineato il commissario per i diritti umani, ponendo l’accento sulla necessità   di adottare delle politiche a favore degli anziani e di rafforzare la prevenzione delle malattie croniche.
Secondo Hammarberg, un numero sempre maggiore di persone raggiunge l’età   pensionabile in piena forma e preferirebbe proseguire la propria attività   professionale, tuttavia «molti sono marginalizzati a causa di una discriminazione legata all’età   che si concretizza in minori possibilità   di essere assunti o promossi e in un maggior rischio di licenziamento».
Finora non è stata ancora affrontata adeguatamente a livello europeo la «necessaria riflessione sul modo di utilizzare, per il bene comune, l’esperienza e le competenze professionali dei senior e la loro dedizione al proprio mestiere» ha osservato il commissario del Consiglio d’Europa, secondo il quale invece, tenendo in considerazione le preferenze e le capacità   di ciascuno, «sarebbe logica» una maggiore flessibilità   sull’età   pensionabile, «soprattutto quando le risorse disponibili sono insufficienti per garantire pensioni dignitose».

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