Il collegio dei commissari discute delle sfide per il 2019

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La Commissione europea si occuperà in particolare di far adottare le proposte ancora in attesa

Nel corso della prima riunione settimanale del 2019, il collegio dei commissari si è occupato di esaminare le sfide per il nuovo anno. I commissari hanno, inoltre, discusso delle elezioni europee che si svolgeranno nel maggio prossimo e di altre importanti scadenze future.

Quest’anno il programma di lavoro dell’Unione europea si articolerà su tre assi principali: l’attuazione delle proposte in attesa, il nostro destino comune e la democrazia europea.

L’attuazione delle proposte in attesa è la priorità assoluta per la Commissione europea e per il suo Presidente, Jean-Claude Juncker, che è prossimo alla scadenza del mandato. Tutte le proposte basate sulle dieci priorità della Commissione Juncker sono al momento sul tavolo, ma vi sono circa 240 proposte che dovranno essere adottate nei prossimi 300 giorni. Il collegio ha ribadito che farà in modo che quante più proposte possibili vengano adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

I commissari hanno, inoltre, sottolineato l’importanza dell’anno 2019 per il destino dell’Europa, come ribadito da Juncker durante l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione. In particolare, il 9 maggio, a Sibiu, in Romania, i 27 capi di Stato e di governo si incontreranno per discutere di un’Europa più forte, unita e democratica.

Appena due settimane dopo questo vertice, i cittadini europei saranno chiamati a eleggere i nuovi europarlamentari. Si tratterà di un’occasione importante per comprendere che cosa si aspettino dall’Unione Europea gli elettori e le elettrici dei 27 Stati membri.

Nel corso della riunione, il Vice-presidente Jyrki Katainen ha presentato la situazione del Piano Juncker e gli ultimi dati sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS). A dicembre 2018, il FEIS ha contribuito a creare €371,2 miliardi di investimenti in tutta Europa e ha sostenuto 856 mila piccole e medie imprese nell’Unione.

Dimitris Avramopoulos, Commissario per le Migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, ha, inoltre, esposto la situazione dei flussi migratori, anche alla luce dei recenti sviluppi nel Mediterraneo centrale. In particolare, i recenti casi della Sea Watch 3 e della Sea Eye hanno evidenziato per l’ennesima volta la necessità di pervenire a soluzioni efficaci sugli sbarchi e sui ricollocamenti.

Avramopoulos ha ringraziato Joseph Muscat, primo ministro di Malta, per aver consentito lo sbarco delle persone a bordo delle due navi delle ONG e ha lodato gli Stati membri che hanno accettato di partecipare al ricollocamento dei migranti arrivati a La Valletta. «L’Unione Europea riguarda i valori umani e la solidarietà. E se i valori umani e la solidarietà non vengono difesi, allora non è l’Europa», ha aggiunto il Commissario.

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