G8: UE soddisfatta, critiche le ONG

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Nonostante le poche decisioni concrete prese durante il Vertice dei G8 a L’Aquila, il presidente della Commissione Europea si è detto soddisfatto al pari dei leader dei Paesi partecipanti, mentre commenti di tutt’altro tenore sono stati espressi dalle principali ONG.
Dopo aver partecipato al Vertice, il riconfermato presidente della Commissione Europea Josà© Manuel Barroso ha parlato di «importanti passi avanti» che hanno impresso «nuovo slancio agli sforzi globali per affrontare le più grandi sfide planetarie del nostro tempo». Secondo Barroso, il Vertice de L’Aquila ha mostrato che «siamo collettivamente impegnati a perseguire gli obiettivi della sostenibilità  , dello sviluppo e della crescita per quanto riguarda la sicurezza alimentare, la lotta contro i cambiamenti climatici, il commercio e l’economia mondiale».
In merito all’«Aquila food security iniziative» annunciata dalla presidenza di turno italiana del G8, che consiste in un impegno per 20 miliardi di dollari in tre anni contro la fame nel mondo, l’organizzazione ActionAid ritiene che si tratti di un’assunzione di responsabilità   verso il miliardo di persone che soffre quotidianamente la fame, «ma è ancora largamente insufficiente, soprattutto quando esso viene messo in atto una tantum e non con cadenza annuale. Sono necessari 23 miliardi di dollari annui da parte dell’insieme dei Paesi del G8 per affrontare in maniera seria e duratura il problema della fame nel mondo». Oltre a esprimere seri dubbi su dove l’Italia prenderà   i soldi per garantire la sua parte di impegno contro la fame, dal momento che con la riduzione dei fondi della cooperazione nell’ultima legge Finanziaria a circa 300 milioni di euro all’anno «si rischia la cannibalizzazione delle iniziative per la lotta alla povertà  : per finanziarne una, si lasciano indietro le altre», ActionAid mette in dubbio il rispetto degli impegni già   presi dai G8: «Rispetto al monitoraggio dell’attuazione degli impegni presi in materia di sicurezza alimentare, i G8 dichiarano di aver investito, tra il 2008 e il 2009, 13,45 miliardi di dollari nella risposta alla crisi alimentare. Cifra che in realtà   deve essere decurtata di parte degli investimenti dell’UE in materia di sicurezza alimentare, nonchà© dei prestiti su base concessionale. Non è chiaro quanti di questi fondi siano effettivamente risorse «fresche»».
Secondo l’organizzazione Amref, il G8 de L’Aquila si è chiuso con un nulla di fatto per un settore invece prioritario qual è quello della salute nei Paesi africani: «Per l’ennesima volta i documenti degli Otto non si spingono oltre le dichiarazioni di principio e mancano di passare dalle parole ai fatti. Il G8 del 2009 ha perso un’altra occasione importante per agire sulla base del consenso sviluppato a Kampala, e per tradurre finalmente le dichiarazioni in investimenti concreti e azioni reali».
L’Associazione delle ONG italiane esprime invece «molte perplessità  » sulla capacità   del governo italiano di onorare gli impegni presi e celebrati al Summit dei G8, considerati anche i tagli alla cooperazione già   attuati: «Temiamo che chiuso il Vertice de L’Aquila, della lotta alla povertà   restino solo gli echi delle promesse nel silenzio delle macerie».
Molto critiche anche le organizzazioni Oxfam International e Ucodep, che in una dichiarazione congiunta hanno osservato come, «se si esclude il nuovo impegno contro la fame, i cui dettagli rimangono ancora incerti, il Vertice non ha fatto nulla per l’Africa, mentre il clima peggiora e il mondo brucia ancora». Secondo Oxfam e Ucodep, «questo G8 è stato per lo più un circo».

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