EUROSUR: più coordinamento per una maggiore sorveglianza delle frontiere

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Il settore della sorveglianza di frontiera è caratterizzato dall’assenza di coordinamento sia all’interno di alcuni Stati membri, sia tra i diversi Stati. In alcuni Paesi infatti vi sono fino a sei diverse autorità   direttamente coinvolte nella sorveglianza delle frontiere, talvolta senza regole e programmi di lavoro chiari volti alla cooperazione e lo scambio reciproco di informazioni. Il coordinamento tra i diversi Stati è reso ancora più difficile dalla mancanza di procedure, reti o canali di comunicazione adeguati per lo scambio di informazioni, che determinano ulteriori complicazioni nel garantire il rispetto dei diritti fondamentali di quanti cercano riparo in Europa.
La Commissione Europea ha perciಠproposto di istituire un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR) diretto ad aumentare il coordinamento sia all’interno degli Stati membri, sia tra uno Stato membro e l’altro, per prevenire e contrastare le gravi forme di criminalità   quali il traffico di droga e la tratta degli esseri umani, e per diminuire l’inammissibile tasso di decesso dei migranti alle frontiere. Secondo stime aggiornate al 7 dicembre 2011, dal 1988 ad oggi sono decedute lungo le frontiere dell’Europa almeno 18.058 persone (di cui 2.251 soltanto dall’inizio del 2011. La stima si basa sulle notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi 23 anni ma il dato reale potrebbe essere molto più grande (fonte dati fortresseurope.com).
Cecilia Malmstrà ¶m, Commissaria per gli Affari interni, in occasione della proposta ha dichiarato: «EUROSUR aiuterà   a scoprire e combattere le attività   delle reti criminali e sarà   uno strumento cruciale per salvare la vita di migranti che attraversano i mari per approdare sulle coste dell’UEà¢à¢â€š¬à‚¦ il nuovo sistema contribuirà   a una gestione integrata delle frontiere, garantendo anche il rispetto dei diritti fondamentali, della protezione dei dati e del divieto di respingimento».
Già   nel 2008 la Commissione aveva presentato una comunicazione sulla creazione di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR), allo scopo di impedire l’attraversamento non autorizzato delle frontiere, di ridurre il numero degli immigrati illegali che perdono la vita in mare e di aumentare la sicurezza interna dell’UE contribuendo a prevenire la criminalità   transfrontaliera. (MEMO/08/86).
In ogni Stato membro dunque si stanno creando centri nazionali di coordinamento per la sorveglianza di frontiera, che costituiranno gli unici punti di contatto per lo scambio di dati, informazioni e intelligence tra guardie di frontiera, guardie costiere, polizia e altre autorità   nazionali, ma anche con FRONTEX e altri centri nazionali di coordinamento.
I primi sei centri nazionali di coordinamento sono già   collegati tra loro grazie ad un esperimento pilota partito nel novembre 2011: il regolamento sarà   discusso a breve dal Parlamento europeo e dal Consiglio, con l’obiettivo di rendere operativa la rete di EUROSUR entro la fine del 2013.

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