Europarlamento: ferrovie e protesta «No Tav»

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Il trasporto ferroviario è stato al centro della giornata di lavoro di ieri del Parlamento europeo a Strasburgo. I deputati europei hanno approvato una direttiva sul mercato ferroviario, mentre i rappresentanti dell’opposizione popolare alla linea ad alta velocità   Lione-Torino hanno depositato una petizione.
La direttiva approvata dall’Europarlamento prevede che, a partire dal 2010, si aprirà   l’accesso alle infrastrutture ferroviarie a nuovi operatori, permettendo loro anche il cabotaggio, con l’obiettivo di dare nuova vitalità   e maggiore competitività   del mercato ferroviario europeo. L’Aula europarlamentare ha poi approvato un regolamento che impone risarcimenti in caso di ritardo, obbligo d’informazione, garanzie ai passeggeri disabili e norme di qualità   dei servizi. àˆ anche stata istituita una licenza europea per i macchinisti ferroviari.
Nelle stesse ore, è giunta ufficialmente al Parlamento europeo anche la protesta italiana alla linea ferroviaria ad alta velocità   (Tav) in progetto tra Lione e Torino, il composito movimento meglio noto come “No Tav“. Alcuni rappresentanti dei vari comitati, costituitisi soprattutto in Valle di Susa e a Torino, hanno infatti depositato una petizione sottoscritta da 31.608 cittadini, tra i quali anche sindaci, assessori, consiglieri, rappresentanti delle comunità   montane. La maggior parte delle firme, circa 18.000, sono di abitanti della Valle di Susa, le altre di cittadini della vicina Val Sangone, di Torino e di molti comuni della cintura torinese. La petizione e gli otto volumi contenenti le firme sono stati consegnati ufficialmente alle commissioni Petizioni e Bilancio dell’Europarlamento e al vicepresidente della Commissione europea Jacques Barrot, che è anche responsabile europeo per i Trasporti.

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