Quest’anno il riconoscimento del CESE gratifica le iniziative civili che ricercano e promuovono le pari opportunità per donne e uomini
Il premio, che ogni anno ha un tema diverso, è giunto alla sua undicesima edizione e viene assegnato a privati e organizzazioni no profit per “eccellenza nelle iniziative della società civile”. Il montepremi totale è di 50000 euro e viene suddiviso tra i cinque progetti finalisti (14000 euro al vincitore, 9000 euro agli altri quattro) per aiutarli a fornire ulteriore aiuto all’interno delle comunità.
Il tema del concorso del 2019, la lotta alla discriminazione di genere, ha l’obiettivo di eliminare la violenza e gli stereotipi di genere che sono, purtroppo, ancora troppo comuni in Europa, attraverso la creazione, all’interno della società, di una coscienza comune di integrazione e di parità.
I cinque concorrenti finali sono stati scelti dal CESE e dalla sua vice-presidente per la Comunicazione, Isabel Caño Aguilar, selezionati tra 177 progetti (il più alto numero di candidati nella storia della competizione) e sono, in dettaglio:
- Women’s Toponymy – (Toponomastica femminile) un progetto italiano che cerca di intitolare più piazze, strade o altri luoghi a donne illustri, dando loro il riconoscimento pubblico che meritano. Questo programma è stato premiato con il primo posto nella competizione e ha, quindi, vinto 14000 euro, utili per ampliare il piano.
- Polish Women’s Strike, (Sciopero delle donne polacche) che rafforza le donne attiviste nelle città di piccole e medie dimensioni che lottano per ottenere più diritti e rispetto delle libertà fondamentali.
- Fairy Tales, dell’associazione bulgara NAIA, che insegna l’uguaglianza di genere ai bambini in età prescolare attraverso fiabe classiche.
- #mimmitkooda (Codice delle donne), un programma della finlandese Software and eBusiness Association che combatte lo stereotipo secondo cui gli sviluppatori di software sono principalmente uomini.
- The Brussels Binder (una banca dati con nominativi di esperte politiche) dal Belgio, che sostiene una migliore rappresentanza delle donne nei dibattiti politici europei.
Per saperne di più: il comunicato del CESE e il progetto Women’s Toponymy