Balcani occidentali: gli sviluppi dell’ultimo vertice di Berlino

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Pochi giorni orsono ha avuto luogo l’ottavo summit per i Balcani Occidentali, il vertice che riunisce rappresentanti dell’Unione e di alcuni dei Paesi membri e gli i otto Capi di Stato e di governo dei Paesi dell’area (Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Kosovo, Montenegro e Serbia). Il vertice fa parte del cosiddetto “Processo di Berlino”, un’iniziativa politica promossa dal 2014 dalla Germania per coordinare la cooperazione dell’Unione con i Paesi dell’area e promuovere l’avanzamento dei processi di adesione in corso. 

Nel corso dell’incontro la Commissione ha confermato l’impegno dell’Unione a sostegno della ripresa economica post-covid nei Paesi dell’area, attraverso un Piano economico e di investimenti improntato alla medesima logica di sviluppo sostenibile che informa l’azione dell’Unione europea, mediante il quale si prevede la mobilitazione di risorse pari fino a 9 miliardi di euro in sovvenzioni e 20 miliardi di euro in prestiti nei prossimi sette anni. A questi si aggiunge il piano di assistenza finanziaria da 3,3 miliardi lanciato nel 2020 per far fronte all’emergenza covid nell’area. 

La Commissione proporrà per l’anno in corso lo stanziamento di 500 milioni di euro; parallelamente, saranno stanziati aiuti specificamente finalizzati a consentire l’applicazione nei sei Paesi del certificato digitale covid-19 dell’Unione (il cosiddetto “Green pass”), facendo seguito alla decisione dell’Unione di rimuovere le restrizioni alla circolazione verso l’area.

Per approfondire: il comunicato della Commissione, il sito del vertice di Berlino

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