Mercoledì 3 maggio la Commissione europea ha adottato nuove e decisive misure per la lotta alla corruzione non solo nell’area europea ma in tutto il mondo, onorando l’impegno assunto dalla presidente Von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2022.
La serie di procedimenti previsti comprende norme nuove e rafforzate che criminalizzano i reati di corruzione e armonizzano le sanzioni in tutta l’UE, oltre a una proposta dell’Alto rappresentante, sostenuta dalla Commissione, di istituire un apposito regime di sanzioni nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC) per combattere gravi atti di corruzione in tutto il mondo.
Tra questi:
- Una rete anticorruzione dell’UE, che unirà autorità di contrasto, autorità pubbliche, società civile e altri soggetti interessati fungendo da catalizzatore nella prevenzione alla corruzione, creando una mappa delle zone a maggiore rischio e successivamente elaborando con Parlamento e Consiglio europeo una strategia anticorruzione europea.
- Norme più rigorose per lottare contro la corruzione: attraverso una nuova direttiva sulla lotta alla corruzione si cercherà di prevenirla e creare una cultura dell’integrità, promuovendo un unico atto giuridico per tutti i reati di corruzione e le relative sanzioni e garantendo l’efficacia delle indagini e del perseguimento di tutti i reati corruttivi.
- L’allargamento dello strumentario delle sanzioni PESC ai gravi atti di corruzione: le sanzioni dell’UE contribuiscono infatti al conseguimento dei principali obiettivi della PESC, quali il mantenimento della pace, il rafforzamento della sicurezza internazionale e il consolidamento e il sostegno della democrazia, del diritto internazionale e dei diritti umani. Con la nuova proposta l’UE sarà in grado di lottare contro gravi atti di corruzione in tutto il mondo, integrando e rafforzando tutti gli strumenti anti-corruttivi interni e esterni.
Adesso la proposta di direttiva europea sulla lotta alla corruzione dovrà essere prima negoziata e poi adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio prima di entrare a far parte del diritto dell’UE.
Per approfondire: il comunicato della Commissione europea