A oltre quattro anni dall’inizio della guerra in Iraq, la situazione nel Paese rimane drammatica sia per la violenza diffusa sia per l’emergenza dei rifugiati, che sono stimati in circa 2,2 milioni all’interno dell’Iraq e in 2,5 milioni all’estero, soprattutto in Siria e Giordania. àˆ quanto sottolinea il Parlamento europeo che ha inviato una delegazione in Siria per valutare l’entità della crisi.
La delegazione ha preso atto che in Siria, date la relativa vicinanza e le affinità culturali, vivono circa 1,5 milioni di rifugiati iracheni, la cui esistenza è resa difficile dalla povertà , dalla prostituzione e dalle carenze in ambito sanitario ed educativo.
La delegazione dell’Europarlamento ha potuto incontrare le autorità siriane e i leader religiosi, recandosi in visita agli ospedali che ospitano i rifugiati iracheni, una situazione definita «disperata e patetica» dall’eurodeputato britannico John Purvis, mentre il capo delegazione Bà©atrice Patrie ha parlato di una «sensazione di disperazione diffusa». «Il centro che abbiamo visitato – ha detto Purvis – era più una farmacia che un ospedale, anche se molti dei ricoverati presentavano disfunzioni o malattie serie».
Gli eurodeputati sottolineano la necessità di «moltiplicare il numero delle risorse finanziarie», dichiarandosi determinati a diffondere «una consapevolezza a livello europeo e internazionale sull’urgenza della situazione». Secondo i componenti della delegazione, «è piuttosto ipocrita da parte nostra attenderci che siano Siria e Giordania ad assumersi l’onere dei rifugiati»; per questo chiedono all’UE di ricevere un maggior numero di rifugiati iracheni «se necessario» e di insistere «su azioni a livello locale per migliorarne l’efficacia», perchà© i rifugiati iracheni non cercano di arrivare in Europa ma piuttosto si recano in Paesi arabi.