Non solo PIL per misurare il benessere

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Era l’autunno del 2007 quando una rete di partner piuttosto ampia (Parlamento Europeo, Commissione Europea, OCSE, Club di Roma, WWF) diede vita alla prima edizione della conferenza Beyond GDP, finalizzata a scambiare opinioni, informazioni e punti di vista in merito agli indicatori e ai criteri di misurazione della ricchezza e dello sviluppo.
La Conferenza è giunta in questi giorni alla sua terza edizione ed ha coinciso con la diffusione di una Comunicazione della Commissione Europea intitolata «Non solo PIL. Misurare il progresso in un mondo in cambiamento»
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è la grandezza macroeconomica che sintetizza il livello di ricchezza prodotto da un Paese ed è diventato, per estensione, l’indicatore maggiormente usato per misurare il livello di sviluppo operando confronti tra regioni del mondo e periodi storici diversi.
Tale indicatore, perà², si legge nella Comunicazione, non puಠessere il solo che viene utilizzato anche perchà© non coglie alcuni aspetti che nell’attuale fase di cambiamento sono molto rilevanti, primi tra tutti i temi della sostenibilità   ambientale e dell’esclusione sociale.
La Comunicazione rappresenta dunque una tabella di marcia per la costruzione di nuovi indicatori che consentano di misurare il benessere e il progresso superando il tradizionale indicatore economico del PIL. Tale individuazione, secondo quanto dichiarato dal commissario all’Ambiente Stavros Dimas, risponderebbe alla necessità   di «valutare meglio dove siamo, dove vogliamo andare e come possiamo arrivarci».
Cinque le azioni prioritarie individuate: in primo luogo si vuole pervenire all’ elaborazione di un indicatore – la cui versione «pilota» sarà   presentata nel 2010 – che consenta di valutare il progresso compiuto nei principali settori della politica e della tutela ambientali. Altrettanto necessaria è ritenuta l’intensificazione degli sforzi per accelerare i tempi nella produzione di dati relativi all’ambiente e alla situazione sociale; oggi tali dati sono diffusi con un scarto di mesi o anni a fronte dello scarto di poche settimane che si è raggiunto per i dati economici.
Vengono poi citate come priorità   la produzione di «relazioni più accurate sulla distribuzione e sulle diseguaglianze» che consentiranno una migliore definizione delle politiche in materia di coesione sociale ed economica e la creazione di una «tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile per permettere di determinare le tendenze ambientali e il benchmarking delle migliori pratiche».
Infine, si legge nella Comunicazione La Commissione lavorerà   all’integrazione del PIL e dei conti nazionali, che presentano la produzione, il reddito e la spesa nell’economia, con una contabilità   ambientale e sociale.

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