Una crescita stabile, ma modesta

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Secondo le previsioni economiche d’inverno 2020, pubblicate il 13 febbraio scorso, l’economia europea, nei prossimi due anni, continuerà a crescere costantemente, ma con dei tassi piuttosto modesti.

Le aspettative che riguardano il progresso economico europeo vengono realizzate dalla Commissione europea prendendo in considerazione ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse, ai prezzi delle materie prime e alle politiche governative. Ogni anno, la Commissione pubblica quattro previsioni, due complessive (primavera e autunno) e due intermedie (inverno ed estate). Le previsioni intermedie esaminano i livelli annuali e trimestrali del PIL e dell’inflazione per l’anno in corso e l’anno successivo per tutti gli Stati membri e, in più, considerano i dati aggregati a livello della zona euro e dell’UE.

Le previsioni intermedie d’inverno 2020 mostrano come, nella zona euro, la crescita del PIL rimarrà stabile all’1,2 % nel 2020 e nel 2021, mentre, nell’UE, nel suo complesso, la crescita scenderà leggermente all’1,4 % nel 2020 e nel 2021, rispetto all’1,5 % del 2019. Quindi, l’economia europea si manterrà in crescita, prolungando, in questo modo, “il periodo di espansione più lungo dall’introduzione dell’euro nel 1999” (Paolo Gentiloni, Commissario europeo responsabile per l’Economia). La crescita europea si manterrà stabile soprattutto grazie alla domanda interna (consumi privati e investimenti pubblici), che sopperisce in larga parte ad un contesto esterno ancora molto problematico per l’UE.

Le previsioni relative all’inflazione, invece, sono state riviste al rialzo sia per la zona euro (1,3 % nel 2020 e 1,4 % nel 2021, un aumento di 0,1 punti percentuali per entrambi rispetto alle previsioni del 2019) che per l’UE (incremento di 0,1 punti percentuali per il 2020, che si assesta all’1,5 %, mentre invariate, all’1,6 %, per il 2021). Questi risultati sono, forse, indicatori che salari maggiori potrebbero iniziare a riflettersi sui prezzi al consumo e segnali del possibile incremento nel prezzo del petrolio.

Queste aspettative, tuttavia, potrebbero subire delle revisioni al ribasso a causa di rischi che non sono stati ancora scongiurati, come: l’incertezza rispetto al ruolo nel panorama economico-politico coperto dagli USA, i disordini politici in America Latina e in Medio Oriente, la nuova posizione del Regno Unito, lo sviluppo del coronavirus e la risposta al problema da parte, soprattutto, della Cina.

Per passare al Regno Unito, invece, le previsioni si basano sul mantenimento dello status quo delle sue relazioni economiche con l’UE.

Per approfondire: il comunicato della Commissione, i documenti in versione integrale, le previsioni per l’Italia

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