Aperta una consultazione su nuovi strumenti di difesa commerciale

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La Direzione Generale Commercio della Commissione Europea intende studiare come modernizzare gli strumenti europei di difesa commerciale. Nell’ultimo decennio il contesto economico è notevolmente mutato ed è in continua evoluzione, ed è dunque urgente rivedere le norme dell’UE in materia di strumenti di difesa commerciale (TDI), la cui ultima revisione risale al 1995. L’unico mezzo di cui le imprese dispongono per fronteggiare pratiche commerciali sleali a livello internazionale sono appunto gli strumenti di difesa commerciale, con ripercussioni sugli utilizzatori e sui consumatori. Così come era stato annunciato durante l’autunno passato, la Commissione Europea ha dunque lanciato, il 3 aprile, una consultazione pubblica per discutere su come modernizzare gli strumenti di difesa commerciale nell’ UE. Attraverso questa consultazione pubblica la DG Commercio vuole tracciare un bilancio dei punti di forza e di debolezza delle attuali norme in materia di TDI e raccogliere il parere dei soggetti interessati all’argomento. Il questionario raggruppa i temi sottoposti a consultazione in sei grandi categorie: 1. Maggiore trasparenza e prevedibilità; 2. Lotta contro le ritorsioni: il timore di ritorsioni costituisce un grave e sempre maggiore ostacolo a un uso efficace degli strumenti di difesa commerciale da parte dell’industria dell’UE; 3. Efficacia e applicazione: per contrastare il commercio sleale; 4. Agevolazione della collaborazione: la qualità delle inchieste dipende, in genere, dalla collaborazione delle parti interessate, per le quali però essa rappresenta spesso un onere notevole. La DG Commercio ha perciò esaminato le norme procedurali e il calendario delle inchieste per individuare le modifiche che potrebbero agevolare la collaborazione delle parti interessate senza compromettere la durata complessiva e la qualità delle inchieste. 5. Ottimizzazione della procedura di riesame per conseguire più facilmente gli obiettivi e le finalità propri del riesame. 6. Codificazione: per adeguare la normativa UE alla prassi attuale e/o per introdurre le modifiche tecniche rese necessarie dalla giurisprudenza dell’OMC .

Per partecipare alla consultazione clicca qui

 

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