Stop al Trattato ACTA e altre principali notizie della plenaria del PE

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Nell’ultima sessione plenaria prima della pausa estiva, riunita a Strasburgo dal 2 al 5 luglio, i deputati del Parlamento Europeo hanno respinto il Trattato anti contraffazione ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) con 478 voti contrari, 39 favorevoli e 165 astenuti. È stata la prima volta che il Parlamento ha esercitato le sue nuove competenze in materia di trattati commerciali internazionali. Nei mesi scorsi era stata depositata al PE una petizione firmata da quasi tre milioni di persone, preoccupati di come il Trattato avrebbe potuto pregiudicare i diritti fondamentali.

Nella plenaria i deputati hanno accolto con favore le conclusioni del Consiglio europeo della settimana scorsa: nella risoluzione, approvata mercoledì (501 voti a favore, 32 contrari e 38 astensioni), si accolgono con favore le misure adottate per spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano e l’impegno per un risanamento di bilancio propizio alla crescita. I deputati chiedono perciò alla Commissione di presentare un disegno di legge entro settembre al fine di attuare rapidamente i quattro principi della relazione Van Rompuy di preparare piani entro settembre.

All’odg di questa plenaria anche una risoluzione sull’obbligatorietà del sistema eCall a bordo dei veicoli, che grazie all’utilizzo della tecnologia della chiamata di emergenza al 112, sarà in grado di allertare automaticamente i servizi di emergenza in caso di grave incidente, così da accelerare l’arrivo dei soccorsi, salvare vite e ridurre la gravità delle lesioni. Nella risoluzione i deputati si rammaricano per i ritardi nella distribuzione volontaria del sistema eCall e per l’esigua percentuale di auto che ne è dotata (solo lo 0,4%), e sollecitano la Commissione a presentare una legge per rendere l’eCall obbligatorio entro il 2015.

Il Presidente Schulz ha poi espresso preoccupazione a nome del PE per la destituzione dal suo incarico da parte del Congresso del Paraguay, il 22 giugno scorso, di Fernando Lugo, Presidente della Repubblica direttamente eletto.Nelle prossime settimane sarà inviata una delegazione europea “per valutare i processi in modo accurato e per trarne le debite conseguenze”.

I deputati hanno inoltre approvato il mandato (540 voti a favore, 93 contrari e 52 astensioni) per i negoziati sul bilancio tra il Parlamento e gli Stati membri, sottolineando come il bilancio debba concentrarsi su crescita e occupazione. Il progetto di bilancio per il 2013 ammonta a 151 milioni di euro in stanziamenti d’impegno (aumento del 2% rispetto al bilancio 2012) e a 138 milioni di euro in stanziamenti di pagamento (aumento del 6,8% rispetto al bilancio 2012). Il dialogo sul bilancio tra Commissione, Consiglio e Parlamento, comincerà il 9 luglio e sarà seguito dalla prima votazione in Consiglio, prevista per il 26 luglio. I deputati voteranno in commissione bilanci all’inizio di ottobre e in seguito nella Plenaria il 23 ottobre. Se non si raggiungerà un accordo in prima lettura, i colloqui di conciliazione tra Consiglio e Parlamento avranno luogo dal 24 ottobre al 13 novembre, al fine di approvare il bilancio definitivo durante la sessione plenaria del 19-22 novembre.

Con un emendamento approvato con 432 voti a favore, 218 contrari e 29 astensioni, i deputati hanno chiesto all’UE, nel contesto delle politiche di austerità in corso, di dimostrare responsabilità e di prendere misure concrete immediate per stabilire una sede unica per il Parlamento.

Infine il 1° luglio, la Danimarca ha terminato il semestre di presidenza dell’Unione Europea che passa ora a Cipro. La nuova strategia per i prossimi sei mesi è intitolata “Verso un’Europa migliore” e sarà faocalizzata sulle negoziazioni del budget 2014-2020 e sul rafforzamento di un’Europa più sociale e più sociale.

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