Rapporto Social Watch 2012: “Diritto a un futuro”

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Pubblicato nei giorni scorsi il Rapporto Annuale 2012 di Social Watch che analizza la situazione socio-economica e propone richieste concrete per un’uscita alternativa dalla crisi.

Jason Nardi, portavoce del Social Watch Italia introduce con queste parole il Rapporto intitolato “Diritto a un futuro”: “Si tratta di misure alla portata del nostro Paese. Non realizzarle significa assumersi la responsabilità di negare il diritto a un futuro”.

Il Rapporto è curato dalla rete internazionale Social Watch, nata nel 1995 e oggi formata da oltre 500 organizzazioni dislocate in più di 70 paesi, con l’obiettivo di monitorare l’operato dei governi nazionali e degli organismi internazionali per lo sradicamento della povertà, per i diritti sociali e per l’equità di genere.

Considerato il “rapporto ombra” della società civile rispetto a quello dell’UNDP (il Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite), rappresenta una delle analisi sulla situazione sociale più riconosciute al mondo.

Le richieste sono suddivise in base all’ambito cui si riferiscono: per il settore economico si evidenzia l’importanza di un sostegno all’occupazione, maggiori incentivi per lo sviluppo di produzioni e consumi green, per le imprese che investono in settori di produzione ad alta qualificazione, la tassa sulle transazioni finanziarie accompagnata da una sui grandi patrimoni. Per il settore sociale invece si richiede un’ampliamento delle risorse destinate all’assistenza sociale e alla lotta alla povertà, la protezione immediata per le donne vittime di violenza, maggiori aiuti alla cooperazione internazionale. Troviamo poi alcune richieste per la sostenibilità ambientale: più stanziamenti per interventi di cura del patrimonio idrogeologico e di prevenzione del rischio, una strategia per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica a lungo termine, un’applicazione seria del Protocollo di Kyoto, l’introduzione del reato contro l’ambiente e il miglioramento dell’offerta dei servizi di trasporto pubblico locale per i cittadini.

Accanto a tali raccomandazioni, il Rapporto mette in luce alcuni aspetti negativi derivanti da una lettura attenta del contesto socio-economico italiano:

  • aumento della disoccupazione femminile nel Centro e Sud Italia;
  • disoccupazione giovanile al 30%;
  • aumento del divario tra ricchi e poveri;
  • persistenza degli stereotipi culturali relativi ai ruoli di genere;
  • discriminazione di genere per le donne nel mondo del lavoro, nella politica, nella sfera della salute riproduttiva;
  • diffuso fenomeno della violenza domestica nei confronti delle donne;
  • ostacoli alla libertà di informazione;
  • sviluppo sostenibile, politiche energetiche e ambientali, fuori dalle priorità di governo.

Cinque infografiche arricchiscono il Rapporto 2012: “L’intreccio del debito pubblico in Europa”, “Spesa pubblica: le priorità invertite”, “Italia impoverita”, “Un Paese de-genere”, “L’Italia che fa acqua”.

In Italia aderiscono alla rete “Social Watch” ACLI, Amnesty International, ARCI, CRBM, FCRE, Lunaria, ManiTese, Oxfam Italia, Sbilanciamoci e WWF.

Clicca qui per scaricare il Rapporto Social Watch 2012 “Diritto ad un futuro”

 

 

Fonte: Socialwatch Italia

 

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