I ministri degli Esteri dell’UE, riuniti a Lussemburgo, hanno deciso la firma dell’Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) con la Serbia, dando un segnale alle forze europeiste serbe in vista delle elezioni anticipate che si terranno in Serbia l’11 maggio.
A metà maggio, il nuovo procuratore del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (TPIJ) dell’Aia, Serge Brammerz, presenterà al Consiglio dei ministri degli Esteri dell’UE la prima valutazione sul livello di cooperazione delle autorità di Belgrado. Se il giudizio sarà positivo, l’applicazione dell’ASA sarà immediata, se invece il Rapporto segnalerà una cooperazione insufficiente, l’Accordo resterà congelato.
I termini del compromesso raggiunto a Lussemburgo non sono ancora stati resi noti ufficialmente, ma varie fonti ritengono che i 27 non avvieranno subito il processo di ratifica, così come resterà per ora sospeso l’accordo commerciale ad interim che accompagna l’Accordo di preadesione. Lo sblocco del processo di ratifica e dell’accordo commerciale richiederà infatti una posizione unanime degli Stati membri dell’UE.
La firma dell’ASA «è un momento storico per la Serbia e per l’UE», secondo il ministro degli Esteri serbo Vuk Jeremic, il quale non ha mostrato preoccupazione sul mantenimento della condizionalità della piena cooperazione con il TPIJ: «La piena cooperazione con il TPIJ è sempre stata una priorità per il nostro governo. Se verrà mantenuta, siamo convinti di poterla soddisfare pienamente e al più presto».












