Salute e sicurezza: proposti meno controlli

900

Gli obblighi relativi alla salute e sicurezza dei lavoratori rappresentano «un carico amministrativo e una spesa eccessiva» per le imprese, secondo le conclusioni cui è giunto un gruppo di esperti incaricato dalla Commissione Europea di promuovere la campagna denominata «una migliore regolazione».
Il gruppo, presieduto dall’ex presidente conservatore del Land della Baviera Edmund Stoiber, propone provvedimenti di deregulation piuttosto radicali fortemente criticati dai sindacati europei perchà©, se tali proposte fossero accettate, «indebolirebbero considerevolmente la messa in atto di una gestione sistematica dei problemi di salute e di sicurezza nelle piccole imprese» sostiene Laurent Vogel, direttore del Dipartimento salute e sicurezza dell’Istituto Sindacale Europeo (ISE – European Trade Union Institute, ETUI).
In un documento adottato a fine maggio dal gruppo di esperti, dedicato alla direttiva quadro europea 391 del 1989 sulla salute e sicurezza nel lavoro e alla direttiva sui cantieri mobili, è scritto che l’obbligo di gestire la salute e la sicurezza con la comunicazione e la conservazione delle informazioni più importanti rappresenta un «fardello amministrativo» per le imprese. Oltre il 90% delle spese fatte dalle imprese per la messa in opera della direttiva quadro, sostengono i tecnici del gruppo, potrebbe essere evitato in assenza di legislazione.
Il testo adottato propone anche di ridurre del 20%, sia nel numero sia nella durata, le ispezioni sui luoghi di lavoro, mentre per la valutazione dei rischi è proposta una riduzione dei costi del 30%. Inoltre, il documento ritiene che l’obbligo di fare un rapporto sugli incidenti del lavoro alle autorità   competenti è all’origine di spese eccessive e preconizza delle riduzioni che potrebbero essere del 100% del tempo dedicato attualmente a questo obbligo.
«Il parere del gruppo Stoiber non spiega cosa significherebbe una riduzione dei tempi di valutazione dei rischi pari a zero» osservano perಠdall’ISE, mentre qualche polemica ha destato il documento basato prevalentemente su stime preparate da un Consorzio composto dalle società   Capgemini, Deloitte e Ramboll Management. Un Consorzio che ha ottenuto dalla Commissione un contratto rilevante per misurare i costi di una serie di direttive in tredici settori diversi e formulare raccomandazioni: nà© i dati definitivi nà© la metodologia seguita sono perಠstati resi pubblici, mentre secondo alcuni osservatori conterrebbero un’analisi superficiale del contenuto delle direttive e delle situazioni nazionali.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here