Rom: una comunicazione europea e polemiche con l’Italia

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La normativa europea dice chiaramente che «non è possibile riservare un trattamento diverso su base etnica» ha detto il commissario europeo per l’Occupazione e gli Affari sociali, Vladimà ­r àƒâ€¦à‚ pidla, durante la presentazione di una comunicazione sull’esclusione dei rom e commentando l’iniziativa del governo italiano di schedatura dei rom.
Il commissario europeo ha sottolineato come al momento non si possano prevedere conseguenze all’eventuale iniziativa italiana perchà© «si puಠreagire solo a situazioni reali e questo non è il caso», ma sollecitato dai giornalisti ha osservato che a livello teorico «il problema è abbastanza grave». La non discriminazione e le pari opportunità   sono i valori più importanti dell’UE, ha ricordato àƒâ€¦à‚ pidla aggiungendo: «àˆ chiaro che in Europa ci sono dei cittadini ed è impossibile dare a certi cittadini, per ragioni etniche, doveri diversi dagli altri».
Per quanto concerne invece la comunicazione sull’esclusione dei rom nell’UE, la Commissione europea rileva come milioni di europei di origine rom siano oggetto di continua discriminazione, sia a livello individuale sia istituzionale, e di diffusa emarginazione sociale. Tuttavia, sottolinea l’esecutivo europeo, esistono gli strumenti legislativi, finanziari e politici a livello europeo per migliorare la situazione e ciಠsarà   possibile se gli Stati membri e la società   civile uniranno le forze per coordinare le loro attività  . Ad esempio, i Fondi strutturali dell’UE, compreso il Fondo sociale europeo (FSE), e gli strumenti di preadesione «sono essenziali per superare l’emarginazione», ma sono efficaci solo con un coordinamento forte ed efficace e col «pieno coinvolgimento della società   civile nella progettazione, nell’attuazione e nel monitoraggio dell’azione europea».
L’UE dispone dunque di «chiari poteri» nel campo dell’antidiscriminazione (come la direttiva 2000/43/CE sulla parità   di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica) e per monitorare il corretto recepimento della normativa europea, ma «la responsabilità   principale in merito a molti degli aspetti centrali dell’inclusione dei rom compete essenzialmente agli Stati membri», ad esempio su istruzione, occupazione, inclusione sociale, ambiti in cui l’UE puಠsolo coordinare le politiche nazionali e supportarne l’attuazione.
L’approccio della Commissione è perಠritenuto «limitato» dalla EU Roma Policy Coalition (ERPC), coalizione europea che comprende le principali organizzazioni europee dei rom oltre ad Amnesty International e all’European Network Against Racism (ENAR). Secondo l’ERPC, infatti, in un momento in cui le discriminazioni contro le popolazioni rom sono in aumento in Europa la Commissione dovrebbe assumere un ruolo guida nell’elaborazione e nel coordinamento di una strategia europea di lungo termine per i rom, non limitarsi a delegare le responsabilità   agli Stati membri.

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