Richiesto maggior rigore in materia di efficienza energetica

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La Commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento Europeo ha approvato in questi giorni con 51 voti favorevoli e 3 contrari, una serie di emendamenti alla proposta di direttiva UE sull’efficienza energetica.

L’UE aveva previsto la riduzione, entro il 2020, delle emissioni a effetto serra del 20%, l’incremento del 20% della quota di rinnovabili nell’energia prodotta e l’aumento del 20% dell’efficienza energetica.

Attualmente solo i primi due obiettivi sono vincolanti con sanzioni comunitarie in caso di inadempienza: a partire dal giugno 2014, anche gli obiettivi in materia di efficienza energetica potrebbero diventare vincolanti, obbligando così gli Stati a rispettare gli impegni presi. Ciò significherebbe una riduzione del fabbisogno energetico previsto per il 2020 nell’UE di 1.474 milioni di equivalente petrolio (TEP).

Se il testo votato dagli eurodeputati sarà confermato in Plenaria, saranno inoltre introdotte delle roadmaps nazionali per la creazione di reti di riscaldamento ad alta efficienza, delle soglie di risparmio per le compagnie energetiche (con l’obiettivo di ridurre almeno del 1,5% le vendite dell’anno precedente), dei meccanismi di finanziamento nazionali che permettano di migliorare l’effficienza energetica attraverso il rinnovo del 2,5% all’anno degli edifici pubblici e una netta riduzione dei consumi di tutti gli edifici entro il 2050.

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