Quadro di valutazione UE della giustizia 2014

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La Commissione europea ha pubblicato oggi la seconda edizione del quadro di valutazione europeo della giustizia per promuovere la qualità, l’indipendenza e l’efficienza dei sistemi giudiziari nell’Unione europea.

Il quadro contiene dati comparabili e potrà essere utilizzata dagli Stai membri e dall’UE per rendere i sistemi giudiziari più efficienti a sostegno della crescita e della competitività europea.

“Giustizia tardiva equivale a giustizia negata” ha dichiarato presentando il Quadro la commissaria europea per la Giustizia e vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding, sottolineando che il documento rappresenta uno strumento fondamentale della strategia economica dell’UE, in quanto consente di migliorare l’efficienza della giustizia, a beneficio dei cittadini e delle imprese

Basato su dati provenienti dalla Commissione Europea e dal Consiglio d’Europa, il Quadro si concentra sul contenzioso civile, commerciale e amministrativo.

Il monitoraggio dei sistemi giudiziari avviene in termini: efficienza (durata dei procedimenti, il tasso di ricambio e il numero di cause perdenti), qualità (formazione obbligatoria dei giudici, monitoraggio e valutazione delle attività dei tribunali, risorse umane e finanziarie assegnate ai tribunali, disponibilità di tecnologie dell’informazione e della comunicazione e metodi alternativi di risoluzione delle controversie); indipendenza (misurata percettivi).

Dai risultati emerge che alcuni Stati membri continuano a incontrare problemi particolari riguardo all’efficienza dei rispettivi sistemi giudiziari (procedimenti di primo grado lunghi, numero elevato di cause pendenti).

In molti Stati membri sono state avviate riforme che lo studio definisce “ambiziose” i cui effetti saranno, però visibili nei prossimi anni.

Anche la dotazione tecnologica, per quanto migliore rispetto agli anni precedente, denota ulteriori possibili margini di miglioramento soprattutto sul fronte dei contatti diretti tra cittadini e tribunali.

Buoni infine sia il tasso di partecipazione dei giudici e degli operatori dei diritto a percorsi formativi sia la percezione di indipendenza della magistratura.

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