Proposta una procedura unica per l’asilo nell’UE

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L’attuale direttiva europea sull’asilo genera disparità   di trattamento tra Stati membri e non protegge a sufficienza i richiedenti asilo, per questo secondo il Parlamento Europeo deve essere modificata e introdotta una procedura unica per l’ottenimento della protezione internazionale.
Tale procedura dovrebbe essere «più equa, accessibile ed efficace», assicurare standard comuni in tutta l’UE e rispettare pienamente il principio del “non respingimento” e l’applicazione di nuove salvaguardie per le persone vulnerabili. «L’uso errato delle procedure, che sono tuttavia inadeguate in termini di qualità   e di sicurezza, stanno attualmente costando caro agli Stati membri» ha dichiarato la relatrice della proposta.
Secondo l’Europarlamento, le persone che chiedono di ottenere l’asilo nell’UE devono avere il permesso di soggiornare nello Stato membro per poter seguire la procedura fino alla decisone finale, anche a seguito di un ricorso, dell’autorità   nazionale competente. Inoltre deve essere chiarito il concetto di “Paese terzo sicuro” e preparata una lista di tali Paesi, da adottare e aggiornare secondo la procedura legislativa ordinaria che coinvolge Parlamento e Consiglio.
Gli eurodeputati ritengono poi che le decisioni di primo grado sulle domande d’asilo dovrebbero essere prese più rapidamente, entro sei mesi, e la qualità   delle stesse dovrebbe essere migliorata grazie al rafforzamento delle garanzie procedurali per i più vulnerabili, come le vittime di tortura, stupro o altri atti gravi di violenza, minori non accompagnati e donne incinte.
Infine, osserva l’Europarlamento, per aiutare i Paesi che accettano un numero di domande d’asilo sproporzionato rispetto alle dimensioni della popolazione, «occorre mobilitare immediatamente un sostegno finanziario e amministrativo/tecnico» attraverso il Fondo europeo per i rifugiati e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo.

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