Presidenza Ue: si lavora in tre

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Questo gennaio 2007 si è aperto con un grande «fervore istituzionale» all’interno dei palazzi di Bruxelles, con il cambio al vertice del Parlamento europeo (lascia il socialista Borrell: il nuovo Presidente, eletto in questi giorni, è il Popolare tedesco Poettering), l’esecutivo europeo che si arricchisce di due nuovi Commissari e una forte fiducia ed ottimismo nella capacità   della Germania di guidare l’Unione europea all’uscita dalla fase di impasse che ormai da troppo tempo la caratterizza.

Non deve sfuggire, in questa fase di cambiamenti, un’altra importante decisione, che risale al giugno 2002, ma i cui primi effetti si avvertono solo in questi giorni: la decisione del Consiglio europeo di iscrivere nel suo regolamento interno la cooperazione dei tre Paesi che assicurano successivamente la presidenza dell’UE su un periodo di 18 mesi. Questa collaborazione tripartita, che prevede una concertazione sulla definizione del programma di lavoro, nella prospettiva del passaggio della presidenza al Paese seguente, intende garantire una più grande continuità   nella rotazione semestrale della presidenza, proprio per affrontare con sistematicità   quelle (numerose) questioni che non potranno essere risolte in un solo semestre, ma richiederanno sforzi congiunti nel lungo periodo.
àˆ su questa base, dunque, che si situa la collaborazione della Germania con le presidenze seguenti, assegnate a Portogallo e Slovenia: questi infatti sono i primi tre Stati membri dell’Ue ad avere adottato un programma di lavoro comune per i 3 semestri futuri. Si tratta di un programma approvato nel dicembre 2006 dal Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne, che prevede, oltre alla definizione di priorità   comuni e alla conseguente garanzia della continuità   delle attività   politiche comunitarie, una cooperazione concreta delle presidenze su temi quali l’elaborazione di un programma-quadro culturale o la rappresentanza nei Paesi terzi.
Questa «presidenza trio» si è aperta lo scorso 14 gennaio con una riunione informale dei ministri della Giustizia e degli Affari Interni dell’Ue, i rappresentanti del trio presidenziale, i ministri degli Interni Schà ¤uble, Costa e Mate, insieme ai ministri della Giustizia Zypries, Bernardes Costa e Sturm.
Per quanto riguarda il settore giustizia e affari interni, tra i principali obiettivi della presidenza trio per i futuri diciotto mesi, il rafforzamento dell’agenzia europea di gestione delle frontiere esterne Frontex e l’integrazione degli Stati confinanti nel sistema d’informazione Schengen, così come il miglioramento della cooperazione di polizia e della lotta al terrorismo e al crimine transfrontaliero. Il progetto dei tre Stati prevede, a tal proposito, un rafforzamento delle istituzioni esistenti, come l’Ufficio europeo di polizia Europol, potenziando le operazioni congiunte nella lotta alla pornografia infantile e nello smantellamento precoce di reti terroristiche, tramite ad esempio il rafforzamento della sorveglianza delle attività   di associazioni terroristiche su Internet.
Un altro grande tema riguarderà   un approccio globale ed equilibrato nella gestione dei flussi migratori, con una particolare attenzione nei confronti della lotta contro l’immigrazione illegale e della tratta degli esseri umani. A tal proposito, la troika intende realizzare un programma coordinato di gestione dell’immigrazione legale, con un’attenta valutazione delle differenti situazioni sui mercati del lavoro degli Stati membri e la conclusione di accordi di partenariato tra Stati membri e Paesi terzi in materia di immigrazioni e sviluppo. Germania, Portogallo e Slovenia porranno inoltre grande attenzione al tema del dialogo interculturale, con l’organizzazione collegiale di una conferenza europea sull’integrazione per condividere esempi di buone prassi in materia d’integrazione tra culture, con il coinvolgimento di rappresentanti delle varie comunità   presenti sul suolo europeo, in primis quella musulmana.
Altra priorità  : la protezione e il rafforzamento dei diritti dei cittadini, attraverso l’elaborazione di regolamentazioni riguardanti la competenza giudiziaria internazionale, il riconoscimento e l’applicazione di decisioni giudiziarie e l’armonizzazione delle norme legali in conflitto, ad esempio in materia di diritto applicabile nel caso di divorzio tra coniugi appartenenti a Stati diversi.
Inoltre, la presidenza trio intende dare nuovo slancio ai negoziati sulla decisione-quadro riguardante la lotta contro il razzismo e la xenofobia. L’obiettivo è di raggiungere un’armonizzazione minima delle disposizioni penali negli Stati membri. La sfida riguarda soprattutto la qualificazione d’infrazione penale della diffusione di opinioni razziste e xenofobe, ad esempio l’incitazione pubblica alla violenza e all’odio o la negazione del genocidio per ragioni razziste o xenofobe.
Nelle parole del ministro federale degli Interni, Schà ¤uble, questa collaborazione a 3, che riunisce stati di dimensione diversa e situati in regioni diverse dall’Europa, segna una svolta epocale: “La storia dell’Unione europea conosce per la prima volta una presidenza trio: questa nuova forma di cooperazione offre la possibilità   di organizzare una politica europea equilibrata, adottata nell’interesse della collettività   degli Stati membri».
“Europe – succeeding together”: si tratta di un programma ambizioso, ma di un progetto necessario, sia per far fronte ai problemi e alle grandi sfide che l’UE si trova ad affrontare, sia per garantire la continuità   e la coerenza politica di questa UE-27, che deve imparare a considerare la collaborazione non solo un’esigenza, ma una priorità  .

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