Poca voce per le autorità locali e regionali nei piani di recupero post-COVID 19

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La consultazione congiunta del Comitato delle regioni (Cdr) e del Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa (CCRE), condotta tra gennaio e marzo 2022, ha raccolto le esperienze di 26 organizzazioni che rappresentano diversi livelli di governo subnazionale in 19 Stati membri dell’UE con dimensioni, reddito, geografia, organizzazione costituzionale e amministrativa differente. Quanto emerge è un’allarmante mancanza di coinvolgimento dei territori dell’UE nella governance, nell’esecuzione e nel monitoraggio dei piani nazionali di ripresa e resilienza: piani deboli, fondi mal assegnati e disparità territoriali sono tra i principali rischi individuati dalle autorità locali e regionali.

Una collaborazione tra Cdr e CCRE ha valutato il coinvolgimento dei governi locali e regionali nell’attuazione dello Strumento di ripresa e resilienza (RRF) da 724 miliardi di euro dell’Unione europea. Nonostante alcuni miglioramenti, troppo spesso i Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNR) sono stati attuati come processi sui quali i comuni e le regioni avevano un impatto minimo o nullo. Infatti, solo una minima parte degli enti locali e regionali ha avuto un ruolo adeguato nel monitoraggio, o è stata presa sufficientemente in considerazione. I risultati della consultazione suggeriscono dunque che la titolarità dei piani è molto bassa.

In questo contesto, gli intervistati hanno evidenziato il plausibile rischio di non raggiungere gli obiettivi e le tappe fondamentali dei piani di recupero, oltre che mostrato preoccupazione per una inefficiente allocazione dei fondi.

Per ulteriori informazioni: earlier CoR-CEMR study, results of the new targeted consultation, results previous CoR-CEMR joint consultation

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