Più seggi per alcuni Stati membri nelle prossimeelezioni del Parlamento europeo del 2024

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È di alcuni giorni fa la notizia, rilasciata dall’ufficio stampa del Parlamento Europeo e relativa all’aumento dei seggi nell’istituzione Ue. Il conteggio di questi seggi aggiuntivi verrà già applicato nelle prossime elezioni, previste per il mese di giugno 2024.

Sono stati previsti, in particolare:

  • due seggi aggiuntivi per Francia, Spagna e Paesi Bassi; 
  • uno ciascuno per Austria, Danimarca, Belgio, Polonia, Finlandia, Slovacchia, Irlanda, Slovenia e Lettonia.

Questo cambiamento è stato causato in seguito alla relazione, presentata dal Parlamento, nel mese di giugno del 2023, che il Consiglio ha usato come punto di partenza per la sua proposta, basata sui cambiamenti demografici nell’UE, rispetto alle elezioni del 2019. Il Parlamento ha approvato la decisione con 515 voti a favore, 74 contrari e 44 astensioni. Nessuna modifica per l’Italia, che mantiene i suoi attuali 76 deputati.

La decisione di pochi giorni fa è in linea con le regole attualmente in vigore, per cui la composizione del Parlamento viene valutata prima di ogni elezione. Ciò avviene in linea con i principi stabiliti dai Trattati (ossia un massimo di 750 deputati più il/la Presidente, non meno di 6 e non più di 96 seggi per ogni Paese dell’UE e il principio della “proporzionalità decrescente”) e sulla base dei dati demografici più recenti.

Si tratta, in ogni caso, di una decisione, che aiuta ad aumentare la partecipazione democratica alla vita dell’Unione in alcuni Paesi membri, all’interno di un’istituzione importante come il Parlamento europeo, il cui ruolo è sempre più centrale nella democrazia dell’Unione. Le funzioni del Parlamento dell’Unione erano uscite rafforzate in seguito all’entrata in vigore del trattato di Lisbona. Oltre a costituire la forma più elevata di partecipazione democratica all’interno dell’Unione, il Parlamento sceglie il Presidente della Commissione ed è responsabile del processo di formazione dei principali atti legislativi dell’Unione, insieme al Consiglio europeo dei Ministri.

Per ulteriori informazioni: il comunicato del Parlamento europeo

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