Orario di lavoro: accordo mancato

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I venticinque ministri del Lavoro e degli Affari sociali, riuniti in Consiglio straordinario a Bruxelles il 7 novembre, non sono riusciti a superare le forti divergenze in merito alla revisione della direttiva sull’orario di lavoro. Da un lato, Francia, Italia e Spagna, sostenute da Belgio, Lussemburgo e Cipro, invocano la soppressione a lungo termine della deroga (“opt-out») in materia di durata massima dell’orario di lavoro (48 ore) applicata dal Regno Unito; dall’altro, il rifiuto categorico di Londra, sostenuta da molti Paesi dell’Est.
Dopo il fallimento della discussione, la questione dell’orario di lavoro tornerà   sul tavolo dei ministri solo con la presidenza portoghese dell’Unione, dal primo luglio 2007. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha infatti già   fatto sapere che non intende affrontare la questione durante il prossimo semestre di presidenza.
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