La FRA ha messo in evidenza come le vittime siano sempre più esposte a contenuti razzisti, sessisti e omofobi
Il 25 ottobre scorso si è svolta la Giornata europea della giustizia, occasione nella quale l’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA) ha invitato l’UE e gli Stati membri a mettere in atto misure più forti per la protezione delle vittime online. Va, infatti, sottolineato come la crisi sanitaria attualmente in corso abbia fatto incrementare il tempo che le persone trascorrono nel mondo digitale. Bisogna, tuttavia, essere consapevoli che online vi possono essere alcuni rischi, quali truffe e discorsi d’odio.
La FRA ha messo in evidenza come questi ultimi rappresentino un problema crescente, con un’esposizione sempre maggiore da parte delle vittime verso contenuti razzisti, sessisti e omofobi. Gli autori di discorsi d’odio si sentono, infatti, liberi di sfogare e condividere il loro odio senza riflettere alle conseguenze del loro gesto.
Ciononostante, oltre ai discorsi d’odio, bisogna pensare ai bambini e alle bambine vittime di bullismo e alle donne che devono fare i conti con molestie e molestatori. A tal proposito, una ricerca della FRA ha sottolineato come il 20% delle donne sia stato vittima di molestie informatiche. Ciò che emerge, dunque, è come tali situazioni possano contribuire alla formazione di un ambiente ostile, in cui i destinatari dell’odio si sentono sempre più vittimizzati. Di conseguenza, questi ultimi possono subire un cambiamento nel modo in cui percepiscono il mondo reale.
La categoria delle vittime online non si limita, tuttavia, soltanto a tali gruppi, bensì riguarda anche la criminalità informatica e le frodi a danno dei consumatori. L’Agenzia per i diritti fondamentali evidenzia come oltre un europeo su due sia preoccupato che qualcuno abusi dei propri dati online; quasi un cittadino su quattro si dichiara, inoltre, allarmato dall’uso improprio del proprio conto bancario online o dei dati della carta di pagamento.
È, perciò, importante che gli Stati membri rispettino i diritti delle vittime, garantiti da una specifica Direttiva, al fine di aiutare queste ultime ad avere accesso alla giustizia. La Direttiva include la possibilità di fornire alle vittime strumenti online per denunciare in modo semplice e rapido alle forze di polizia gli episodi di criminalità informatica e i discorsi d’odio. Le organizzazioni di sostegno potrebbero altresì svolgere un ruolo significativo, come quello di fornire un aiuto prima ancora che avvenga una regolare denuncia.
Gli Stati membri dovrebbero, quindi, istituire nuove unità di polizia specializzate o ampliare quelle già esistenti, al fine di svolgere indagini efficaci e di migliorare la cooperazione transfrontaliera per cercare e punire i colpevoli. Queste unità dovrebbero, inoltre, essere facilmente individuabili e raggiungibili dalle vittime, in modo da semplificare le procedure di denuncia. Ancora, gli stessi Stati membri dovrebbero condurre campagne di sensibilizzazione per informare i consumatori e le consumatrici sui loro diritti e sulle procedure da seguire laddove essi siano vittime di abusi o frodi online. L’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali ritiene, infine, che l’accesso alla giustizia debba tenere il passo per fornire alle vittime la stessa protezione che viene garantita offline.
Per approfondire: il comunicato dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali