La Commissione europea pubblica le previsioni economiche di primavera 2019.

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Dati positivi sulla crescita dell’economia europea, con una costante attenzione alla situazione (instabile) globale

La Commissione europea ha recentemente pubblicato le previsioni economiche della primavera 2019, riguardanti i dati del, 2019 e 2020 rispetto al 2018.

In termini generali emerge una continua crescita dell’economia europea nel 2019, per il settimo anno consecutivo, e la crescita persisterà anche nel 2020.

La crescita, tuttavia, è moderata per diverse cause quali l’instabilità politica internazionale, le difficoltà del manifatturiero, in particolare del settore automobilistico. Non potendo, dunque, contare su una situazione favorevole a livello internazionale, la crescita europea si basa esclusivamente su fattori interni all’Unione. L’alto numero di lavoratori in Europa con l’occupazione in ulteriore aumento, la crescita dei salari e l’inflazione sotto controllo, insieme a condizioni finanziarie favorevoli, permettono una crescita del PIL del 1.4% nell’Ue e del 1.2% nell’eurozona per il 2019. Le previsioni per il 2020 sono ancora più positive, con un aumento del PIL nell’Unione del 1.6% e del 1.5% nell’eurozona.

Le condizioni lavorative migliorano anch’esse, con la disoccupazione che scende ai minimi livelli dal 2000, pari al 6.4% a marzo 2019. L’inflazione è in discesa, all’1.7% nel 2019, per risalire al 1.9% nel 2020. Ultimo dato rilevante riguarda il rapporto debito-PIL, in discesa rispetto al 2018, pari all’80.2% nel 2019 e al 78.8% nel 2020.

Se, da un lato, il documento della Commissione presenta dati positivi, dall’altra evidenzia anche alcuni rischi dovuti a possibili politiche protezionistiche provenienti da altri importanti soggetti mondiali e la crescita del PIL che, a livello globale, è inferiore rispetto agli scorsi anni, con un ruolo molto importante giocato dalla Cina in tal senso. Una situazione di incertezza globale cui va, dunque, prestata attenzione.

Il rapporto della Commissione contiene inoltre previsioni economiche per ciascun Paese dell’UE e per i Paesi candidati all’adesione, con una particolare attenzione alla lenta ma emergente ricrescita italiana.

PER APPROFONDIRE

Il report della Commissione

Comunicato stampa della Commissione

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