L’Europa deve correggere gli errori della «guerra al terrorismo»

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àˆ giunto il momento che i Paesi europei traggano i necessari insegnamenti dalle conseguenze della cosiddetta «guerra al terrorismo» per com’è stata portata avanti negli ultimi anni e correggano le molte storture, secondo il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg.
«Numerosi governi europei, a partire dal 2001, hanno reagito al terrorismo in modo affrettato, così da danneggiare principi e valori fondamentali e violare i diritti umani. Al momento, devono quindi rivedere le loro posizioni e adottare misure correttive» sostiene Hammarberg, sottolineando come lo scambio di informazioni sia necessario al fine di prevenire gli atti terroristici ma la cooperazione tra i servizi debba rispettare l’integrità   del quadro giuridico internazionale in materia di diritti umani e non dare luogo in alcun caso a violazioni. In pratica, secondo il commissario del Consiglio d’Europa «il lavoro dei servizi di informazione, ivi compresa la loro cooperazione su scala internazionale, deve essere conforme alle norme esistenti in materia di diritti umani».
L’Amministrazione Obama ha messo al bando la tortura durante gli interrogatori di sospetti terroristi, ha stabilito che gli agenti d’intelligence della CIA non possono più usare «prigioni segrete» e ricorrere a sequestri e trasferimenti di prigionieri (extraordinary renditions), mentre in un anno sarà   chiusa la prigione di Guantà ¡namo. Questo nuovo corso statunitense in materia di lotta al terrorismo deve mettere i governi europei di fronte alle loro responsabilità   per rivedere la condotta da essi tenuta durante l’amministrazione Bush e avviare le necessarie azioni correttive, osserva Hammarberg, perchà© i danni creati al diritto internazionale in termini di violazioni dei valori e dei diritti umani non possono essere permanenti.

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