L’Europarlamento chiede una strategia per i rom

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Per risolvere i problemi sociali ed economici dei rom occorrono un approccio organico e una soluzione coordinata e a lungo termine in materia di alloggi, istruzione, assistenza sanitaria e di politiche del mercato del lavoro, sostiene una relazione approvata dal Parlamento europeo.
Gli Stati membri dell’UE sono poi invitati a prendere provvedimenti «per eliminare l’odio razziale e l’istigazione alla discriminazione e alla violenza contro i rom nei mass media e in ogni forma di tecnologia della comunicazione». A tal fine devono essere ideati e attuati progetti volti a combattere gli stereotipi negativi contro i rom a tutti i livelli, che possano essere sostenuti dai fondi europei, mentre la Commissione dovrebbe individuare obiettivi specifici ed elaborare programmi equilibrati al fine di eliminare «la discriminazione e la tendenza stigmatizzante nonchà© la criminalizzazione delle comunità   rom».
L’Europarlamento ha poi richiamato i Paesi dell’UE «sul rischio che l’adozione di eccessive misure nei confronti delle comunità   rom finisca per peggiorare la già   drammatica situazione di questa minoranza e per comprometterne le opportunità   di integrazione», così dovrebbero essere incoraggiate le autorità   nazionali «a porre fine alla pratica discriminatoria di far sgombrare gli occupanti dei campi rom e a sviluppare invece progetti concreti di edilizia sociale».
Sottolineando poi che il requisito basilare per promuovere l’inclusione sociale e l’accesso al mercato del lavoro per i rom sia quello di «riconoscere loro pari diritti sociali e politici», il Parlamento europeo osserva che «la reintegrazione dei rom è un obiettivo di politica sociale per il quale è necessario creare anche posizioni di mercato sovvenzionate», anche perchà© sovvenzionare la creazione di posti sul mercato del lavoro per reintegrare i rom è «preferibile all’erogazione di sussidi ai disoccupati strutturali» secondo gli eurodeputati.
Gli Stati membri sono poi invitati a definire strategie per «migliorare la partecipazione dei rom alle elezioni, sia come votanti che come candidati» nonchà© a puntare «all’emancipazione individuale dalle gerarchie tradizionali e all’indipendenza socio-economica dei membri delle comunità   rom, in particolare le donne». Alle donne e bambine rom deve essere garantita parità   di accesso a un’istruzione di qualità  , così come deve essere migliorato il loro accesso alla formazione professionale e adeguata l’offerta formativa alle esigenze dei mercati del lavoro locali, consentendo loro anche di conciliare la vita familiare e quella lavorativa. L’indipendenza economica delle donne rom potrebbe essere migliorata facilitando l’avvio di PMI e il lavoro autonomo, favorendo l’accesso al microcredito e creando un sistema di incentivi (ad esempio vantaggi fiscali) per le aziende che assumono donne rom, propone l’Europarlamento.
Resta poi il grave problema dell’istruzione, con la tendenza dei bambini rom ad abbandonare precocemente la scuola e vari sistemi d’istruzione «selettivi» che, «apparentemente concepiti per ovviare alla segregazione», di fatto servono spesso ad «accentuare le disparità   tra gruppi sociali e svantaggiano profondamente i poveri, rom in particolare». Il Parlamento europeo sottolinea pertanto la necessità   di politiche educative mirate rivolte alle famiglie rom, che ne incoraggino la partecipazione attiva.

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