L’UE ha bisogno di un sistema comune d’asilo

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Il Parlamento europeo ha sollecitato la creazione del sistema europeo comune di asilo, deplorando lo spostamento al 2012 del termine per la realizzazione della seconda fase «che deve porre fine alla nefasta disparità   esistente fra i sistemi di asilo degli Stati membri».
Osservando come nell’ultimo anno il numero dei rifugiati nel mondo abbia superato i 12 milioni e quello degli sfollati interni i 26 milioni, l’Europarlamento ritiene doveroso per l’UE un adeguato livello di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in tutte le politiche e le pratiche di gestione delle frontiere, garantendo anche la solidarietà   ai Paesi che affrontano maggiori flussi, evitando la detenzione di chi necessita protezione e istituendo un programma di reinsediamento.
Gli eurodeputati sottolineano che l’armonizzazione delle norme «deve tradursi in un livello di protezione elevato in tutta l’UE e non risolversi in un livellamento verso il basso» e ribadiscono la necessità   del pieno rispetto dei diritti e delle esigenze dei richiedenti asilo e del principio di non respingimento. Dovrebbero inoltre essere istituiti una procedura di richiesta di asilo unica e un’unica serie di criteri per la qualifica di rifugiato o di persona bisognosa di tutela internazionale, per coprire tutte le domande di “protezione internazionale” (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione temporanea). Secondo il Parlamento europeo la procedura comune in materia di asilo dovrebbe poi prevedere limiti di tempo «ragionevoli, uniformi e precisi» entro i quali le autorità   devono pronunciarsi, mentre la concessione dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria dovrebbe sempre essere subordinata a una valutazione individuale.
La detenzione dei richiedenti asilo dovrebbe essere possibile unicamente «in circostanze eccezionali definite molto chiaramente e in funzione del principio di necessità   e proporzionalità   per quanto riguarda sia le sue modalità   che il suo scopo» osservano i deputati europei, che plaudono agli esperimenti positivi condotti in taluni Stati membri per accogliere i richiedenti asilo «in strutture aperte e in piena integrazione con le comunità   locali», poichà© «l’universo carcerario non puಠin alcun caso aiutarli a superare i traumi vissuti» mentre invece devono beneficiare «di condizioni di accoglienza idonee».
L’Europarlamento sostiene inoltre la creazione di un Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, che dovrebbe operare in stretta collaborazione con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e con le ONG specializzate, al fine di analizzare con precisione le divergenze esistenti tra i sistemi di asilo nazionali e contribuire a migliorarli, nonchà© sviluppare linee guida per promuovere una valutazione più accurata delle richieste di asilo, favorire lo scambio di buone prassi e monitorare l’attuazione e l’applicazione della legislazione europea.

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