Inaugurato l’Anno europeo contro povertà   ed esclusione

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Con lo slogan “Stop alla povertà  ” è stato inaugurato ufficialmente a Madrid, dalla Commissione Europea e dalla presidenza di turno spagnola dell’UE, l’Anno europeo della lotta alla povertà   e all’esclusione sociale.
«La lotta alla povertà   e all’esclusione sociale fa parte integrante della strategia per uscire dalla crisi» ha affermato il presidente della Commissione Europea, Josà© Manuel Barroso, che ha ricordato come «troppo spesso sono le categorie sociali più vulnerabili quelle che finiscono per essere maggiormente colpite dagli effetti di una recessione». L’Anno europeo 2010 quindi, secondo Barroso, «dovrebbe fungere da catalizzatore, promuovendo una maggiore consapevolezza e un’accelerazione verso una società   più inclusiva, che costituisce un aspetto integrante della strategia dell’UE per il 2020».
L’attuale commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari sociali e le Pari opportunità  , Vladimà ­r àƒâ€¦à‚ pidla, ha invece sottolineato che «anche se la maggior parte degli strumenti per affrontare la povertà   si situa a livello nazionale, tre quarti dei cittadini europei si attendono un coinvolgimento dell’UE». Quindi, ha aggiunto il commissario europeo, l’Anno europeo «pone questa problematica al primo posto dell’agenda e in questo modo l’Europa nel suo insieme puಠunire le forze nella lotta alla povertà   e all’esclusione sociale».
L’Anno europeo 2010 intende generare una maggiore consapevolezza delle cause e delle conseguenze della povertà   in Europa sensibilizzando non solo attori chiave, quali i governi e le parti sociali, ma anche la popolazione in generale. Intende quindi mobilitare i vari soggetti nella lotta contro la povertà  , promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale e incoraggiare la formulazione di impegni chiari nelle politiche nazionali e dell’UE di lotta alla povertà   e all’esclusione sociale. Tra gli obiettivi principali dell’Anno quello del riconoscimento di diritti, che dovrebbe: far sì che il pubblico riconosca i diritti fondamentali e i bisogni delle persone in condizioni di povertà  ; correggere gli attuali stereotipi legati alle persone in condizioni di povertà   e di esclusione mediante campagne informative, copertura sui mass media e finanziamento di progetti da inserire in programmi culturali generali; aiutare le persone che vivono in condizioni di povertà   ad avere maggiore fiducia in se stesse dando loro accesso a un reddito dignitoso e a servizi d’interesse generale.
Per quanto concerne invece l’obiettivo della responsabilità   condivisa e della partecipazione l’Anno europeo dovrebbe: incoraggiare il dibattito tra gli attori dei settori pubblico e privato per sormontare i problemi che impediscono la partecipazione delle persone, ad esempio con l’incontro annuale delle persone in condizioni di povertà  ; incoraggiare gli scambi di buone pratiche in materia di responsabilità   condivisa tra Stati membri a livello nazionale, regionale e locale nonchà© tra amministrazioni e altre parti interessate; coinvolgere le imprese e le parti sociali in attività   volte al reinserimento nel mondo del lavoro.
Le attività   dell’Anno europeo saranno in larga misura decentrate: ciascuno dei 29 Paesi partecipanti (i 27 Stati membri dell’UE più Norvegia e Islanda) elaborerà   programmi nazionali. Una dotazione di bilancio di 17 milioni di euro servirà   a sostenere le campagne di sensibilizzazione a livello europeo e nazionale, come pure centinaia di progetti nazionali collegati alle diverse priorità   nazionali.

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