La protezione temporanea, istituita dalla direttiva 55 del 2001, può essere applicata in casi di sfollamento massiccio di rifugiati che non possano fare ritorno nel proprio Paese a causa di una guerra, violenze o violazioni dei diritti umani.
Pur esistendo dal 2001, questo tipo di protezione è stato applicato per la prima volta il 4 marzo del 2022 (fino al 4 marzo 2023, poi prorogato fino al 4 marzo 2025) in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, e da quel momento sono state milioni le persone accolte nei confini dell’UE grazie allo strumento della protezione temporanea. Il 31 gennaio 2024 erano 4,3 milioni i cittadini ucraini fuggiti dal Paese a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, e residenti in UE con lo status di protezione temporanea.
I principali paesi dell’UE che ospitano beneficiari di protezione temporanea dall’Ucraina sono la Germania (quasi 1,3 milioni persone, corrispondenti al 29,5% del totale dell’Unione), la Polonia (più di 950 mila persone, il 22,1% del totale UE) e Cechia (quasi 400 mila persone, l’8,9% del totale UE).
Rispetto alla fine del 2023, il numero di beneficiari è aumentato in Germania (+ 1,5 %), Cechia (+ 2,2 %) e Spagna (+ 1,5 %), mentre è diminuito in Italia (- 11,2%), Polonia (- 0,3 %), Estonia (- 0,6 %), Francia (- 0,3 %) e Lussemburgo (- 0,2 %).
Rispetto alla popolazione di ciascun paese dell’UE, il numero più elevato di beneficiari totali di protezione temporanea alla fine di gennaio 2024 è stato osservato in Cechia (35,2 persone su 1000), Bulgaria (26,7 su 1000), Lituania (26.4 su 1000), Estonia (26.2 su 1000) e Polonia (25,9 su 1000), con una media UE di 9,6 per mille persone.
Il 31 gennaio 2024 i cittadini ucraini rappresentavano oltre il 98 % dei beneficiari di protezione temporanea, di cui quasi la metà donne adulte (46,1 %) e i bambini un terzo (33,2 %), mentre gli uomini adulti comprendevano poco più di un quinto (20,7 %) del totale.
Per approfondire Eurostat: Number of people under temporary protection at 4.3 million