Il parere del CESE sul futuro dell’energia in Europa

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Sullo sfondo della guerra in Ucraina che ha riportato l’attenzione sull’approvvigionamento energetico dell’UE, Il Comitato economico e sociale europeo (CESE), in un rapporto adottato nella sessione di febbraio, ha sottolineato l’importanza di misure comuni a tutti gli Stati membri in materia di energia e aumento dei prezzi e ha ricordato come non si debbano dimenticare gli obiettivi del Green Deal europeo. Le misure adottate dovranno essere coordinate ma, allo stesso tempo, ogni Stato membro deve avere la possibilità di rispondere all’aumento dei prezzi nella maniera che più si adatta alla sua situazione. La posizione del Comitato in questo è molto chiara: le persone che più vivono le conseguenze dirette della crisi dovranno essere aiutate con un supporto finanziario diretto e nella riduzione del consumo di energia. Allo stesso tempo, però, saranno forniti aiuti e sostegno per maggiori investimenti in direzione della produzione e dell’uso delle energie rinnovabili, sia a livello singolo che comunitario.

Le ragioni per questo inusuale aumento dei prezzi energetici sono legate a un aumento a livello globale della domanda di gas, causata da diversi fattori chiave: una ripresa progressiva dell’economia, una mancanza di investimenti dovuti alla politica di austerità che ha seguito la crisi economica e finanziaria, e le brutte condizioni metereologiche che hanno portato a una bassa produzione di energia dalle fonti rinnovabili. Il deposito di gas in Europa ha raggiunto i minimi storici. Inoltre questa crisi sta colpendo in maniera così aggressiva l’Europa perché essa è fortemente dipendente dalle importazioni di combustibile fossile, e la Russia sta sfruttando questa dipendenza a vantaggio dei suoi interessi geopolitici. In risposta a questa situazione la Commissione europea ha pubblicato, l’8 marzo 2022, un Comunicazione su un’Azione Europea Comune per un’energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili e che prevede un’indipendenza europea dalla Russia dalle importazioni di combustibile fossile e dal gas entro il 2030.

Il CESE si è inoltre dichiarato favorevole all’obiettivo della Commissione europea di creare un mercato dell’energia più efficiente, in grado di far fronte alla volatilità dei prezzi e di offrire vantaggi ai piccoli produttori di energie rinnovabili. Al riguardo il CESE ha sottolineato l’importanza di maggiori investimenti in fonti energetiche sostenibili, non solo per sosituire i combustibili fossili inquinanti, ma anche per ridurre la dipendenza energetica dell’Europa.

Per saperne di più: il comunicato del CESE

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