Sostegno alla strategia “Europa 2020” e alle misure anti-crisi

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Secondo i dati rilevati dal sondaggio semestrale Eurobarometro della primavera 2012, condotto dalla Commissione Europea, i cittadini europei sono generalmente favorevoli alle iniziative per la crescita, la stabilità e l’occupazione messe a punto dall’Unione. In questa seconda metà dell’anno l’opinione pubblica dell’UE considera priorità assolute la modernizzazione dei mercati del lavoro per creare occupazione e il sostegno ai poveri e alle persone socialmente emarginate.

Il sondaggio, realizzato mediante colloqui individuali svolti nel mese di maggio 2012 su un campione di 32 728 persone rappresentativo dei 27 Stati membri dell’UE e dei Paesi candidati, rivela che gli europei giudicano adeguato il livello di ambizione dei principali obiettivi stabiliti dall’UE: il 40% degli intervistati reputa che l’UE stia procedendo nella giusta direzione per uscire dalla crisi e far fronte alle nuove sfide a livello mondiale. Anche l’opinione sulla strategia dell’UE per la crescita, Europa 2020, appare incoraggiante, soprattutto per quanto riguarda l’importanza delle iniziative e il livello di ambizione.

Sebbene le variazioni tra i paesi siano significative, alcuni segnali indicano un minor pessimismo negli europei, con un numero maggiore di persone che affermano che il peggio della crisi è ormai alle spalle. Questo succede soprattutto in Finlandia, Germania, Olanda, Danimarca e anche in Francia. Il 30% degli europei pensa che le ripercussioni della crisi sul mercato del lavoro abbiano già raggiunto il loro culmine (un incremento di 7 punti percentuali rispetto al precedente sondaggio dell’autunno 2011).

È sopratutto chi vive nei paesi più in difficoltà, come Grecia o Spagna a ritenere che ”il peggio debba ancora venire”: è questa l’opinione del 77% dei greci, del 72% degli spagnoli e del 62% degli italiani.

La situazione economica è invece guardata con più ottimismo e giudicata buona da più di tre quarti della popolazione di Svezia, Lussemburgo e Germania, mentre in Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia, condividono questa opinione meno del 5% degli abitanti.

Nel sondaggio si registra come gli ultimi sei mesi hanno visto una certa stabilità nel numero sia di coloro che giudicano buona l’attuale situazione economica nazionale, che si attesta al 27%, che di coloro che la considerano negativa, al 71%.

Per 8 europei su 10 sarebbe auspicabile che gli Stati membri dell’UE cooperassero maggiormente fra loro e oltre la metà dei cittadini ritiene che l’UE uscirà dalla crisi economica rafforzata nel lungo termine.

L’UE continua ad essere, per i cittadini, il soggetto più efficace nell’affrontare gli effetti della crisi economica accanto ai governi nazionali.

La relazione con i primi risultati, che mettono in luce la percezione dell’attuale situazione economica da parte dei cittadini europei, le loro preoccupazioni per il futuro e il loro parere sulla crisi e sulla strategia Europa 2020, è disponibile cliccando qui

 

 

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